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RENAULT DAUPHINE


renault dauphine

FRANCIA La Renault Dauphine era un'auto affusolata abile nelle evoluzioni acrobatiche fuori dall’acqua e ammaestrata dal delfinario automobilistico francese Renault dal 1956 al 1968. La presentazione ufficiale avvenne a Ginevra nel marzo 1956, ma già fin dal mese precedente vi furono altre presentazioni alla stampa e ai circhi. La Dauphine infatti nacque per far ridere i bambini con il suo simpaticissimo posteriore con feritoie di raffreddamento che ricordava tanto un deretano in procinto di scorreggiare, opera dell'ingegner Robert Barthaud, il creatore del famoso lassativo Guttalax®. La Dauphine era una berlina quattro porte che riscosse un enorme successo presso gli zoo, e questo nonostante alcune avversità da parte della stampa, dal momento che alcuni giornalisti la giudicarono troppo lenta. In effetti, la Dauphine non era di certo un fulmine per quanto riguardava le prestazioni, in ogni caso, la Casa francese non volle che la vettura fosse coperta di ridicolo da parte dei giornalisti e corse ai ripari proponendo nel 1958 la Dauphine Gordini, un'elaborazione in chiave sportiva della stessa. Anche altri Paesi furono contagiati dalla simpatia di Dauphine, tra cui Spagna, Brasile, Mongolia e il Polo Sud: in particolare, in Spagna fu prodotta su licenza con il marchio FASA, in Brasile dalla Willys-Overland con il nome di Renault Gordini, al Polo come Kinder Pinguì e in seguito fu proposta anche negli Stati Uniti, ma con scarsi esiti commerciali.  Addirittura la stessa Italia si mosse per poter introdurre la Dauphine sulle nostre ALFA ROMEO ONDINEstrade. Fu così che l'Alfa Romeo cominciò a produrre su licenza la Ondine, una versione Alfabetizzata della vecchia Dauphine che comunicava ancora ad ultrasuoni. Nel 1968 comunque, a seguito della sua eccessiva indisponenza e curiosità fu lapidata nell’acquario di Rimini a colpi di Big Frut. Rimarrà famosa, oltre che per la bassa velocità, anche per la scarsa affidabilità. In molti Stati dove fu esportata per la curiosità di verificarne gli esiti commerciali (soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito), l'auto divenne celebre per aver manifestato frequenti problemi di corrosione e di meccanica, come se non bastasse, nel 2002 il sito internet automobilistico Car Talk votò la Dauphine come nona tra le peggiori auto del Millennio (che cattivoni). Dauphine curiosa.. questa volta era meglio che ti facevi i cazzi tuoi!


renault dauphine

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”Vendo Renault Dauphin originale con documenti in regola: passaporto, codice fiscale e certificato di nascita. L’ autovettura funziona basta spingerla a mano alla partenza ma poi va via di bella. Il fortunato che l’acquisterà riceverà anche un set di pistoni e di chiavi (compresa quella di casa della mia ex-moglie)”


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60 Commenti

mezzotoscano ha detto...

Pochi se ne ricordano ma la Dauphine fu prodotta su licenza anche dall'Alfa Romeo (all'epoca gruppo IRI, foraggiata cioè con i soldi del contribuente), il che dimostra come taluni taleban-liberisti-antistatalisti non sempre hanno torto

Anonimo ha detto...

La mia famiglia ne ha avuta una, ha percorso 250000 km senza problemi, è stata demolita eliminando parte della carrozzeria ed è stata utilizzata come muletto per trasportare le cassette della frutta per circa 3 anni. Infine quando la rimanente carozzeria no ha piu retto lo sterzo il motore ed il cambio sono stati utilizzati per costruire un carro per la raccolta della frutta trai i filari. Ciclo di vita complessivo dal '66 al '94. (Ho il sospetto che il gruppo sterzo sia tutt'ora in uso)

Forse non era poi tutto questo schifo. :)

Un'ultima cosa nel '59 la carrozzeria è stata utilizzata per produrre quella che si puo definire la prima auto elettrica di serie.
http://en.wikipedia.org/wiki/Henney_Kilowatt

Claudio ha detto...

Molti dicono che quest'auto aveva bisogno di sacchi di cemento perchè quando faceva una curva molto stretta rischiava di ribaltarsi. È vero cio'?

pietro mastroleo ha detto...

@Claudio
Questa tecnica nata da "Guarda e ruba", antenato di "Copia e incolla" si divulgò grazie ad automobilisti buontemponi, carichi orgoglio del sapere e molto propensi a manifestarlo, nonchè possessori di auto con meccanica tuttodietro: simca 1000, 850... è oramai(finalmente) agonizzante perchè in Smart tutt'alpiù ci andrà qualcosina di poco conto, una stronzata... pensa: non solo ti ribalti ma ti arriva in testa un sacco di cemento... Spero che a qualcuno, perchè è stata attuata per davvero, gli sia per davvero arrivato in testa.

mezzotoscano ha detto...

E non dimentichiamo la "Gordini" (come dire Abarth versione francese), una delle più riuscite bare su 4 ruote. Eventuali sopravvissuti (o miracolati?) sono invitati a dire la loro. Grazie.

Anonimo ha detto...

Posso confermare a claudio la tesi dei sacchi di cemento.Un collega di mio padre era munito di dauphine coupè verde fogna: per tenerla in strada metteva nel bagagliaio anteriore un bel saccone di cemento.......

Anonimo ha detto...

Era famosa per capottarsi durante il parcheggio

Anonimo ha detto...

l'ha disegnata homer simpson

mezzotoscano ha detto...

E non ricordate la "Gordini"... 150% adrenalina!!!

Anonimo ha detto...

50 kg sull'anteriore per tenerla a terra!!
non scherzo!! aveva trazione posteriore e motore raffreddato ad aria (ecco il perchè delle feritoie sui fianchi)e un sovrasterzo esagerato!!
era di mio padre e in 6 anni non ha lamentato il minimo problema.

mezzotoscano ha detto...

@ anonimo delle 3.41

Errore fatale!
Il motore della Dauphine era raffreddato ad acqua, come scritto su W/pedia, ed era innegabilmente un buon motore, in grado (testimonianza personale) d'arrivare a 250.000 km, non male per quei tempi. Ma quanto al resto...

Anonimo ha detto...

Mio padre ha avuta un Dauphine Alfa Romeo per qualche anno, dopo aver cambiato per la disperazione la sua Fiat 600 (quella si, che secondo lui dovrebbe aver riconosciuta la "corona" in questo sito).
Forse era il 1959 o il 1960.
Ne è rimasto soddisfatto, nonostante la propaganda FIAT avesse messo in giro la voce che "cappottava" e per camminare aveva bisogno dei contrappesi, lui ci portò con soddisfazione e comodamente per tanti anni tutta la famiglia (eravamo in 4).
La Dauphine fu per mio padre la scoperta che con pochi soldi (al tempo costava poche migliaia di lire più di una 600 e molto meno di una 1.100 e non c'era ancora la 850) si poteva avere una vettura moderna, 4 porte, comoda, silenziosa, con un vero portabagagli e soprattutto affidabile in viaggi di tutti i tipi.....
Avevamo anche una Roulotte e non ci siamo mai risparmiati anche viaggi lunghissimi e stracarichi.....
Marco.

Anonimo ha detto...

Mio padre nel 1960 ne comperò una usata dell'Alfa Romeo: colore "canna da zucchero", sedili in similpelle color cuoio, posacenere, bloccasterzo, antfurto, 4 porte, 4 veri posti, sicura bambini sulle porte posteriori.
Gli amici gli dicevano che non teneva la strada ma lui in tanti anni non ha avuto mai problemi..... Tanto ne è rimasto contento che nel 1963 ne ha comperata un'altra nuova direttamente dal concessionario AlfaRomeo.
Secondo lui e anche secondo me, la Douphine non è e non centra nulla con Autodimerda........
Claudia

Anonimo ha detto...

un mio amico ne aveva una e pensando di avere un'auto d'eccezione la dotò di un costosissimo e famosissimo antifurto:............gli rubaronop l'auto, che ritrovò due chilometri più in là, senza più l'antifurto

portaleazzurro ha detto...

Da ragazzotto (haimè) ho avuto il "privilegio" di salirvi a bordo per un breve viaggetto. Ricordo che godeva di un alone di auto d'elite (era di fabbricazione estera... e se costruita su licenza in Italia era ad opera dell'Alfa Romeo...) anche per via delle sue morbide sospensioni.
In realtà forse era una un'ADM nè più nè meno delle sue consorelle dell'epoca.

Anonimo ha detto...

Era cosi' brutta? A me piaceva. Ma mi piacevano pure l'Anglia, e pure l'Ami 6. Per non parlare della 600 multipla. A Roma ce l'avevano i tassinari (la 600 multipla) e cosi' qualche volta il taxi lo potevano prendere anche le famiglie numerose.

Pier ha detto...

La trovavo globalmente carina tranne decisamente la parte posteriore assolutamente orrida.
Azzeccatissima la definizione "deretano in procinto di scorreggiare".
Per il chicchierato eccesso di sovrasterzo, non ho testimonianze dirette. Chissà come si era espresso 4R?
Pier

Anonimo ha detto...

La Dauphine all'epoca era davvero Glamour.

Con un motore piccolo, 850 cc (845 con radiatore acqua posteriore) economico e robusto, capace di trasportare la carrozza in ogniedove. Il motore estremamente longevo, semplice funzionale, poi cresciuto nel tempo, in CV ed in cubatura. Oggi "dieselizzato", lo troviamo prendere posto nelle R Clio/Kangoo etc.

Tanto smerdamutande questa macchinina non mi sembra. Ha quei tempi freni, tenuta di strada non era schifosa, non era munita di balestre come quelle carrette di mammafiat.

Uscì fuori persino il modello elaborato Gordini, mentre nella sua commercializzazione in terra USA, le D. venivano elaborate dalla Judson Research and Manufacturing Co. e dotate di una turbina. Un Kit da 165 $ che la spingeva da 0 a 100 Km/h in 15.5 sec anzichè dei 28.2 della Gordini!!

In Francia al suo lancio, la pubblicità recitava così:
4 Roues
4 Portes
4 Places
424.000 F.

Nel 1955 alla guida di Maurice Trintignant - Paul Frére, con la media di 104,795 Km/h vinse la Mille miglia nella loro categoria. Nel 1956 vinse le 12 ore di Sebring con Michy Foulgoc.
Ancora, il 5 Settembre del 1956 nel lago salato di Bonneville con una vettura derivata (lontanamente) dalla Dauphine - la "Etoile Filante", pilotata da Jean Hebert, raggiunse la velocità di 309 km/h. Record mondiale di tutte le categorie di vetture a turbina. Questo prototipo Renault montava il motore della TURBOMECA da 270 CV.

Persino Brigitte Bardot si fece rapire dalle sue linee. Ancor più bella e iperchic, è la Renault Floride, versione sportiva, da una linea più ricercata e raffinata della stessa D.

Ma che volete di più da un modello che oggi ha oltre 50 anni?
Non siate ridicoli per favore signori.
Mi avete meravigliato voi di AdM, vi credevo più obiettivi e capaci di un certo fiuto per le caccauto!!

Luca

Luca

Anonimo ha detto...

Sempre a caccia dell'orrido.
Con forme da "saponetta", a tanti occhi appare bruttissima, obsoleta, insignificante e fuori luogo, ma per me è troppo bella la RENAULT 10 MAJOR, che ci posso fare?
Stavo per acquistarne una, ma mia moglie non era d'accordo e ho dovuto lasciar perdere.

Giovanni Capozzi ha detto...

Mio zio aveva un'Ondine grigio ferro, con sedili in vinilpelle rossa.
Un mio amico aveva una Dauphine e per renderla più gestibile ci piazzò un sacco di sabbia nel cofano, il cuo peso fu stabilito dopo calcoli e prove meticolosissimi (autentico).

autoavio815@gmail:com

Anonimo ha detto...

Persino la Willys la mise in commercio con il nome di Overland 1000!!

mezzotoscano ha detto...

A proposito di vetture zavorrate mi sia consentito un breve "Amarcord".
Un amico aveva una Fiat 1500 spider (bella macchina, per l'epoca, almeno dal punto di vista estetico).
Una volta - quando la neve faceva sul serio e gli unici interventi erano al massimo quelli degli sgombraneve (spargisale? erano ancora di là da venire) - l'amico doveva affrontare la temibile salita che da Falcade (BL) porta al passo San Pellegrino, incrostata di neve battuta e lastre di ghiaccio.
Chi conosce la zona sa di che parlo e, negli anni 60, la situazione era anche peggio: ragion per cui l'amico decise di zavorrare la vettura, a motore anteriore e trazione posteriore, con un paio di sacchi di sabbia nel bagagliaio, senza nemmeno montare le catene. Inutile dire che, al primo tornante preso con una certa disinvoltura, la vettura sbandò paurosamente saccagnando una mezza fiancata.
La morale che ne ho ricavato è la seguente: per quanto male una macchina tenga la strada, meglio evitare zavorre: si rischia di dover constatare che "peggio la toppa dello sbrego" non è solo un modo di dire.

Anonimo ha detto...

ho imparato a guidare con la dauphine aveva un bel cambio ed era anche scattante poi può anche non piacere ma aveva meccanica alfa romeo gianfranco

Anonimo ha detto...

se eraquella marchiata Merda Romeo, stai sicuro che era un vero e proprio cesso

Anonimo ha detto...

Bella la Dauphine, oggi ancor di più...ne furono venduti parecchi esemplari, circa 2 milioni, piaceva molto anche in Italia. L'Alfa Romeo prese un accordo con la Renault per commercializzarla col marchio Alfa, con successo. Oggi come auto d'epoca è piuttosto apprezzata, vanta numerosi amatori e club.

nora ha detto...

a me la dauphine è sempre piaciuta un sacco...

Anonimo ha detto...

la simpatia fatta automobile. vedete, le auto possono essere migliori o peggiori, ma al di là di questo sono come i capi del governo o le battone: ispirano simpatia o antipatia a prima vista. la dauphine era simpatica.

Anonimo ha detto...

Un paio di sere addietro ne ho vista una bianca come la neve. Così rotonda, armonica e proporzionata. Le macchine odierne erano quelle a sfigurare, non la piccola dauphine. altro che macchina di merda, ad avercela

Anonimo ha detto...

Io qui forse inserirei anche la Standard Eight!

ezio ha detto...

L'ho avuta anch'io dal '63 al'70:
- cambiali pagate con lavoro e scuola serale
-una goduria di viaggi fantastici(L'autosole era in costruzione) che gioventù !!!
-185.000 km mi, ha solo perso la pompa ed ho rifatto la testata:nient'altro
-la frizione mai cambiata,
-frenava come la 750 FIAT, a saper frenare,
-stracciati copertoni a manetta, perchè le curve le facevo scommettendo e vincendo (sono uscito una sola volta sulbagnato con/per una foratura)
-consumava poco, 20% in meno dei miei amici col 7 1/2 (FIAT, gli intenditori sanno di cosa parlo)
- portava 4 persone col cappotto
-aveva anche il portabagagli
-una ventola di riscaldamento fenomenale
-lo starter automatico che a Gressoney è partita con 5 secondi di motorino, a meno 20°C !!!! le FIAT e le Lancia sono rimaste lì,di m...
Oh giudici che sentenziate sulle auto di m.., ma sapete cosa c'era in giro a quell'epoca.
Non c'è da aspettarsi saggezza da chi si esprime fecalmente.
Ezio

enzo ha detto...

In questo sito sono rappresentate molte automobili che, per gusto personale o per esperienza diretta, non considero ADM; espongo la mia opinione senza tacciar d'essere ignorante o di ragionare con altre parti del corpo, chi ha un'opinione diversa dalla mia: si può tranquillamente argomentare ed eventualmente discutere, senza insultare. Tutto questo panegirico per dire che la Renault Dauphine era brutta secondo me, che poi come auto abbia avuto le sue doti ci può anche stare, ma da bambino mi colpiva soprattutto per l'estetica. Tra le auto a saponetta della sua epoca è la più classica e originale, ma davvero brutta.

mezzotoscano ha detto...

Caro Enzo, tieni conto del fatto che qui non si vuole fare "accademia", ma solo scherzare. Confido che ti renderai conto della cosa, dato che sei una persona sensata e non uno dei tanti trolls.
Infatti, se vai a spulciare, noterai che tanti commentatori qualificano come AdM la loro stessa macchina, perché questa è la filosofia del sito.
P.S. In effetti, all'epoca dell Dauphine, c'era ben di peggio.

Anonimo ha detto...

che bei tempi quando ogni auto era diversa dalle altre! emica solo esternamente, anche l'interno era ogni volta una scoperta. anche la risposta del motore, l'assetto di marcia e in curva, per guidarne una non tua ti ci dovevi abituare, era divertente. ora sono veramente troppo seriali.

Pier ha detto...

La pagella di Quattroruote dava 10 al motore ed ai consumi e 5 alla tenuta di strada e freni.

Anonimo ha detto...

Ad esser sinceri il mensile quattroruote n° 3 di Aprile 1956 diceva anche: vastissimo il portabagagli, rendimento motore brillante ove nella marcia in salita risente la mancanza di una marcia intermedia. Tenuta di strada buona, efficienti i freni, sterzo con ritorno veramente eccezionale - ancora - sospensioni con ottime tenute in curva, eccessivamente dure, tanto da rendere poco piacevole la marcia su terreno accidentato, nel complesso vettura soddisfacente, ma non eccezionale. Credo secondo mio modesto parere di "nonsonulla" e non laureato in ingegneria vettoriale se non chè automobilistica, fosse tantinello migliore di tanti sgorbie create nel laboratorio di Dexter alla Mafiat.

Pier ha detto...

A dire il vero non ho quel numero ma un extra-numero chiamato "Antologia di quattroruote" del 1961. Forse (dico forse) quella del '56 era un'altra prova su strada, magari del modello a tre marce. Controllerò.

Anonimo ha detto...

ecco... quelle di oggi invece, tenuto conto dell'evoluzione tecnica, meritano tutte 6+ su tutto. bel risultato..

Anonimo ha detto...

si 37 hai ragione, tenendo conto che i propulsori odierni da 1.5 litri, in uso alla Modus, Clio, Kangoo etc, non sono altro che derivati rivisti, corretti, maggiorati e "dieselizzati", provenienti direttamente prima dalla Dauphine e poi dalla R8.

Anonimo ha detto...

allora 5--

Pier ha detto...

Confermo. La prova di Quattroruote sulla Dauphine costruita all'Alfa Romeo mette in guardia sulla tendenza a derapare e sulla scarsa resistenza dei freni. Quindi immaginiamocela in discesa su una strada di montagna ricca di tornanti. Per quanto riguarda il vano bagagli non si pronuncia; sì rispetto alla 600 era tanta roba per essere anteriore. Infine sull'estetica il giudizio corrisponde a quando si dice di una donna che è "un tipo"....

Anonimo ha detto...

38... spero tu stia scherzando,perchè i motori 1.5 dci denominati k9k non hanno niente a che vedere con i vecchi ma gloriosi motori aste e bilancieri delle varie Renault 4,5,6,8,alpine,dauphine,floride....!!!!

Anonimo ha detto...

Donne; è arrivato il tuttologo. Sa tutto di tutto, di tutti, saputello ed esperto, donne, venite, non abbiate timore, lascia stare Wikicacca e migliora le tue ricerche please...

Anonimo ha detto...

ecco, anch'io avevo il sospetto che Minchipedia conti un sacco di palle.. allora è vero! chiunque ci scrive le panzane che gli vengono in mente...

Anonimo ha detto...

Vista dal vivo in versione Alfa Romeo, color turchese e le visierine ai fari. Colore a parte un gioiellino.

Anonimo ha detto...

L'alfa ha sfornato anche delle grosse cacche viaggianti. C'era veramente bisogno di immettere nel mercato un modello copiato fedelmente dalla Renault? Non era in grado di creare una 4 posti e 4 sportelli (e 4 gomme), come risposta ad una R8? Certo se tali sforzi partorirono quella cacchina industriale nippon/Arna e allooooora.....

Anonimo ha detto...

Vero,come del resto qualsiasi tutto-dietro (simca1000-fiat 850- renault 8 e 10 ecc.)

Anonimo ha detto...

Io ce l'ho oggi e sono molto contento! :)

Guido il tirolese. ha detto...

Quante baggianate leggo sulla dauphine. come tutte le auto anche lei aveva dei pregi e dei difetti. Personalmente,avendone posseduta una (avevo 18 anni),e lavorando presso un'autofficina,posso affermare che come auto di famiglia era eccezzionale. Il motore,poi,si prestava a qualunque modifica.Le sospensioni,bastava aggiungere un tirante di fine corsa e,l'auto non "capottava" più.Aggiungo,che se avessi il posto dove tenerla (al coperto per poterci lavorare sopra),anche ora che sono alle soglie dei 70,ne acquisterei volentieri una da restaurare.

Anonimo ha detto...

auto di merda a tutti gli effetti.

Anonimo ha detto...

non riconoscere nella Dauphine un auto di merda e distogliere l'attenzione verso le Fiat vuol dire essere proprio esterofili. lo sanno tutti che le auto francesi anni 50-60 erano dei cessi (ma anche oltre ma costavano poco,,, ma sempre cessi erano, non era solo la Fiat che riceveva aiuti, la Renault era statale fino a pochi anni fa, poi è diventata privata licenziando migliaia di lavoratori

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Per anonimo 41: la Dauphine montava un motore Ventoux, derivato direttamente dal motore della 4cv del dopoguerra. Tutte le auto che nomini tu invece, ad eccezione delle Ondine-Floride (versioni speciali della stessa Dauphine) e delle prime versioni (603, 747 e 845 cc) della R4, montavano il successivo e più moderno motore Clèon (con albero motore su 5 supporti e rapporto alesaggio/corsa meno esasperatamente sottoquadro, e per certi valori di cilindrata addirittura superquadro), nato per la R8 e poi montato da R6, R10, R12, R5 etc etc oltre che dalle ultime R4 (GTL-1108cc e TL-956cc) per arrivare sino a Clio I e Twingo I.

Unknown ha detto...

Per anonimo 45: ehm... veramente l'Alfa già nella seconda metà degli anni '50 aveva impstato il progetto di una utilitaria 4 porte-4 posti a trazione anteriore di 850cc, progetto inizialmente congelato, poi ripreso nel '60 e concretizzatosi nel '62 nell'Alfa Romeo "Tipo 103", auto che, anche se rimasta allo stadio di prototipo, presentava soluzioni molto interessanti (motore anteriore trasversale di 1 litro da circa 50 cv e trazione anteriore) che servirono come base per il successivo progetto Alfasud, mentre la sua linea (una sorta di Giulia in miniatura) fu ripresa dalla stessa Renault, in virtù della collaborazione in atto tra le due case (entrambe statali), per l'erede della Dauphine, ovvero la R8. Detto questo, l'Alfa apportò delle modifiche migliorative alla Dauphine (che dall'inizio della produzione da parte dell'Alfa non fu più importata nella sua versione transalpina) per adattarla al mercato nazionale, la più evidente della quale fu l'adozione di un cambio a 4 marce, più adatto alle tormentate strade nostrane. Che dire della Dauphine, dopo il lungo preambolo... auto figlia del suo tempo... spaziosa per la sua categoria e la sua epoca, motore abbastanza pimpante in relazione alla cilindrata ed alla modesta potenza, andava come la Fiat 600 D in velocità ed accelerazione nonostante la maggior cilindrata (in compenso consumava ancora meno), abbastanza affidabile, al contrario della 600 non bolliva, in compenso delicata di freni... fu la prima auto di mia madre (dal '69 al '73, quando si fece la 127), quando la prese aveva 9 anni ed era già rugginosetta nonostante il clima bonario verso le lamiere di Lecce, rimase senza freni due volte... in famiglia famoso l'aneddoto di mia madre che, con mia nonna a bordo, viaggiando a 20 km/h e con il pedale che scendeva a fine corsa a vuoto scelse il sederino di una 500 D come alternativa ai freni (proprio mirandola eh, non come conseguenza del guasto, preferendo un tamponamento a bassa velocità al bruciare un rosso), e mia nonna scelse di buttarsi dall'auto in corsa piuttosto che beccarsi il contraccolpo XD e qui emerge l'altro difetto della Dauphine: da buona piccola francese old school, era di carta! Il computo dei danni di quel colpo tra Dauphine e 500 fu impietoso, e non che la 500 fosse un carro armato... questo nonostante il sacco di sabbia nel vano anteriore, visto che anche quella di mia madre non sfuggì alla regola. Non avendola mai guidata non saprei dire se la cosa potesse funzionare o meno, anche se lo facevano tutti (lo facevano anche sulle prime 911 se è per questo...), e comunque ne dubito, resta il fatto che è stata una delle auto a motore posteriore con la distribuzione dei pesi più sbilanciata mai prodotte. Insomma, tutte le auto con quest'architettura (Maggiolino -altro cesso sculettante e cappottante, e quello l'ho guidato-, 500, 600, 850, Prinz, R8-10 e Alpine, Porsche etc.) son sbilanciate e tendono ad una congenita leggerezza dell'avantreno e ad una cronica tendenza a derapare, ma la Dauphine, da foto di prove su strada dell'epoca, le batteva tutte. Questo perchè alla svantaggiosa distribuzione dei pesi si aggiungeva uno schema delle sospensioni posteriori demenziale, con variazioni di camber degne di un'Ape Piaggio. In pratica la ruota posteriore in appoggio tendeva a fare da perno e catapulta, cosa che per esempio con 500 e 600 (che ho) non accadeva. Se si esagerava si cappottava anche con le 600 eh, ma con la Dauphine era moooolto più facile...

Anonimo ha detto...

Sbagliato sistema di raffreddare e con liquido antigelo, e buchi di aria vicine alle porte posteriore portavano aria verso radiatore

Anonimo ha detto...

Questo e vero ,io appena ho acquistato una alfa daufine ,nato in 1960 e belisima x sua età !!!!! A me piace .

Anonimo ha detto...

La linea si rifaceva dichiaratamente all'ammiraglia Frègate.... specie per le bombature dei parafanghi posteriori
Ugo B.

kuuk ha detto...

Anch'io ho avuto la stessa macchina e l'inverno la zavorravo con dei mattoni.
Certo che su neve/ghiaccio bisognava andare cauti ma era divertente.
L'unico problema era in dogana (abito vicino alla Svizzera) di dover dare sempre spiegazioni alle Guardie di confine!

Unknown ha detto...

Ne ho una oggi e mi ci diverto. Non pare abbia problemi di tenuta di strada. Ovviamente è una vettura progettata negli anni 50 e deve essere guidata con le dovute precauzioni di una veterana

Unknown ha detto...

Se qualcuno fosse interessato, questo è il gruppo facebook dedicato alla Dauphine Alfa Romeo https://www.facebook.com/groups/1643188769270649

Anonimo ha detto...

Forse, preferisco molto di più la Panhard PL17!

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