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AUTOBIANCHI PRIMULA

autobianchi primula - autodimerda.it

ITALIALa Primula era un’auto floreale sbocciata nei prati Autobianchi tra il 1964 ed il 1970.
L'Autobianchi fu una masseria italiana per la coltivazione di autodimerda auto-concimanti, nata nel 1955 dalla collaborazione di Pirelli e Fiat, la quale, ne prese il controllo totale già dal 1968 pur lasciando il vecchio marchio fino al 1995 quando cessò la fertilizzazione. La Primula fu la prima vettura del Gruppo Fiat a sperimentare la trazione anteriore con motore trasversale,Il motore trasversale è un tipo di propulsore in cui l'albero a gomiti è perpendicolare al senso di marcia del veicolo. Molte automobili moderne a trazione anteriore usano questa configurazione.Ha alcuni vantaggi, tra cui la migliore razionalizzazione degli ingombri e la maggiore sicurezza in caso di impatto frontale. una novità assoluta destinata a segnare le future generazioni.
L’azienda torinese infatti, preferiva testare queste soluzioni con un marchio differente per evitare di esporsi e danneggiare la propria immagine, quindi il compito della Primula, quasi si trattasse di una cavia da laboratorio, era quello di provare questo tipo di innovazione tecnica, mal vista fino ad allora nel Gruppo Fiat.
L’avversione era dovuta ad un episodio verificatosi negli anni trenta: Giovanni AgnelliGiovanni Agnelli  senior (1866 - 1945) è stato un imprenditore e politico italiano. Fu il capostipite della famiglia di imprenditori torinesi, nonno di Gianni Agnelli, proprietario terriero, fu ufficiale di cavalleria e senatore del Regno. Fondò la casa automobilistica FIAT nel 1899 e ne fu amministratore delegato e presidente., il nonno del celebre Avvocato, amava testare di persona i prototipi dei futuri modelli della Casa, sedendo accanto ai piloti durante le sessioni di collaudo; mentre testava un prototipo di vettura a trazione anteriore, questa (probabilmente per un guasto tecnico) uscì di strada incendiandosi. Non vi furono conseguenze fisiche per pilota e passeggero, ma da quel giorno in fabbrica chi nominava la “trazione anteriore” era licenziato.
All'inizio degli anni sessanta, tuttavia, Dante GiacosaDante Giacosa (1905 – 1996) è stato un ingegnere e designer italiano, considerato uno dei maestri della scuola motoristica italiana. A soli 22 anni, si laureò in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino. Con Fiat svolgerà tutta la sua lunga e feconda carriera ascendendo dal primo incarico di disegnatore progettista, sino ai massimi livelli dirigenziali. (capo-progettista Fiat), raccontando una barzelletta scurrile con doppi sensi sulla propria “trazione anteriore” riuscì a far sorridere l’Avvocato Agnelli convincendolo a sperimentare nuovamente una soluzione “tutto avanti”, sapendo però che se avesse fallito avrebbe lui sperimentato, una ri-soluzione “tutto dietro”.  Comunque nessuno se la sentì di utilizzare il marchio Fiat per questa  avventura e si preferì la puttana di turno: madame Autoblanche.
Così nel 1964 sbocciò la Primula. Poteva essere utilizzata per composizioni floreali variopinte fornite di un pratico portellone posteriore per le consegne a domicilio o con un semplice cofano bagagli per piccoli addobbi, oppure coupé bouquet, da lanciare ai matrimoni. Ne risultavano quindi versioni a 2, 3, 4 e 5 porte, più balcone.
Autobianchi-Primula-3 PORTE con portellone - autodimerda.itFornita con pratico portellone posteriore per le consegne a domicilio...

Le finiture interne erano pretenziose con vasi ripieni di argilla e terriccio dietro i sedili e un comodo annaffiatoio al posto del freno a mano. Altra novità il cambio, non più immerso nell’olio motore ma in un vasetto specifico sempreverde. Grazie ai 59cv (64 sulla coupé) del motore la nuova Autobianchi aveva buone prestazioni soprattutto in giardini e aiuole, supportate da una tenuta di strada eccellente quando era ferma.
Nel 1968 venne sottoposta ad innesto e impollinazione, con nuovi motori e nuove mascherine anti odore  ma la produzione terminò nel 1970 a causa dei vermi delle feci che trovarono nella Primula il proprio habitat naturale.
La storia della Primula non verrà certo ricordata tra quelle delle auto più belle, ma vivrà per sempre nei nostri cuori come la vita di un fiore: baciata dal sole, cullata dal vento, e pisciata dai cani. 


dubito
ANNUNCIdiMERDA:
€ 1.300
VEDI L'ANNUNCIO IN FORMATO .PDF”Vendo Primula essiccata molto rara della famiglia delle Primulas Cagatones. Condizioni inguaiate, da restauro totale. Documenti francesi ma profumati. Regalo anche semi di papavero per fumarsi l’impossibile. Annaffiare e concimare con regolarità...”


AUTOBIANCHI PRIMULA



88 Commenti

Anonimo ha detto...

per fortuna e fallita!!!

Anonimo ha detto...

Però la Primula, rispetto ad altri "mostri" anni 70 80, non era male..

cinzia ha detto...

peccato che non c'è una foto con le bombole del gas sul tetto ;)

Jerry ha detto...

Bella a me piace tantissimo!

Anonimo ha detto...

In casa mia l'abbiamo avuta ed era un'auto eccellente ed all'avanguardi tecnologicamente parlando

Anonimo ha detto...

la primula autobianchi e stata l auto della mia giovinezza confrontanto le auto di quel periodo era una favola

Anonimo ha detto...

Mio padre aveva il coupè. Vantava prestazioni notevoli in rapporto a cilindrata e marca. Trovo anche fosse esteticamente gradevole, soprattutto pensando che l'erede sarebbe stata la "rivoluzionaria" 128

Panizzardi Carrozzerie ha detto...

stupenda!

Gianni ha detto...

La coupè era proprio carina, fuori dalle AdM!

gioman47m ha detto...

Ricordol'incontrocon primulacuppè,
meneinnamoraisubito,erabella,belllissinnma,colore biancoperla,no quel bianchicciosporco dialtre,larga,manontozza epoi quell'innovazzzione che attirava...
primulaaveva unanterioreprovocante,con quellaboccacarnosa.gliocchioni,bellaebona emoltoincarne,nograssa!!!!
Peccato xilprezzo nonpotevopermettermela e così andai dauno sfasciacarrozze ecomprai una Fiat 1500 S spider del'61 chestavanodemolendo....
avevanogià toltoleruote....
ciinnamorammo appassionatamente..
tantoche stiamoancora insieme..(leifedele)
nonostante nelcorso di 40anni ioabbiaavuto
altriamori automobilistici....
qualcuno èstatoveramentedimerda..::::
come quel rapporto durato 3giorni conuna citroenpallas.checolsuo rolliomarino
(ballettoafro/cubano/brasileiro)
faceva vomitareaitrasportati,;
maquesta èunaltrastoria,comesidice....

Unknown ha detto...

ma la primula e fantastica!! re un innovazione unica...e davero bella...anzi..e una rarità da collezionisti!!!

Anonimo ha detto...

Nei primi anni settanta non era male. Era la nostra prima auto.Abbiamo dei bellissimi ricordi

daniele malavolta ha detto...

il rappresentante ugo tognazzi ne guida una nel film "menage all'italiana" e nel finale guida la spider.

mezzotoscano ha detto...

Secondo me la Primula fu una grande occasione sprecata da Mamma Fiat (la solita codardia...) Forse fu un auto di merda, almeno secondo gli attuali standard, ma sarebbe bene considerare che porcate d'alternative offriva la concorrenza in quegli anni.
Renault 8
Opel Kadett (una 1100 in peggio)
Maggiolino (aridaje!)
Simca 1000
ecc.
Le uniche alternative plausibili furono le Innocenti IM3 e J4, più costose, poco diffuse e senza portellone (una due volumi senza portellone... roba da trogloditi!)

Anonimo ha detto...

A me pice,soprattutto la coupe.Innovativa x tecnica meccanica e design ed eleganza.

Anonimo ha detto...

A parte che nessuno vi ha autorizzato a pubblicare la foto della mia vettura [Primula Autobianchi] questa auto di MERDA durante il Rally Revival di Piancavallo del 2007 ha affrontato con onore il Passo dello Zoncolan, mentre vetture più prestigiose si sono arrese.
Vi chiedo di togliere la foto Grazie.

Anonimo ha detto...

Vergognatevi!La Primula è stata la prima auto in casa Fiat ad adottare la trazione anteriore,portando quindi avanti l'idea della geniale Mini,e anticipando altre auto di grande successo.La linea,poi,rispetto ad alcune sue concorrenti,era più proporzionata ed elegante.

P.S.Non ha avuto un successo strabiliante,ma qualcuna in giro se n'è venduta...

Anonimo ha detto...

Tra la Primula e la 127, stilisticamente parlando, preferisco la prima, ha più classe e non puzza di minestrone riscaldato...

Ne prese una mia Nonna, quella milanese, e la scelse a 3 porte per tre ben precisi motivi, un motivo per porta:
- 1° - assenza degli accessi posteriori, ciò per scongiurare la fuga dei numerosi e vivaci nipoti nel corso degli incolonnamenti domenicali pre-austerity.
- 2° - presenza del portellone, che agevolava il carico di fiori, dei quali la romantica ava faceva incetta presso i vivaisti del varesotto.
- 3° - appellativo conforme al comma di cui sopra (l'avessero chiamata Portofino non l'avrebbe di certo presa, ma con il nome di un fiore...)

Certo che i tempi cambiano, e per fortuna la gente si istruisce: una delle ultime vetture battezzata col nome di un fiore era la giapponese Koìto... ha ha ha

Molto meglio la Primula

Domo arigatò,

Beppe

Anonimo ha detto...

la 5 porte è raccapricciante!!!

Anonimo ha detto...

mio papà ha avuto la versione 5 porte. lamentava i consumi eccessivi.

Anonimo ha detto...

Auto assolutamente degna di rispetto, devo correggere l'utente che le ha dato il primato di trazione anteriore in casa Fiat : la prima trazione anteriore del marchio fu la 127, ma poco importa. Quel che conta è che la Primula era una versione più aggraziata della MG1100 ,che gli Inglesi hanno stra-comprato e adorato. Non sempre se un'auto non è capita è necessariamente una Adm...

Anonimo ha detto...

Ma scusate... sarà pure un'AdM ma... sbaglio o è stata la prima 2 volumi a 3 porte e trazione anteriore mai prodotta in serie?
Se è così, allora è la capostipite delle varie 127, Fiesta, 205, Corsa, Ibiza e chi più ne ha più ne metta. Alla faccia dell'auto di M!

Anonimo ha detto...

Ma la Mini Minor dove la metti?
Lascia fà, incarta sta Primula e buttala in discarica...

mezzotoscano ha detto...

La Primula è in assoluto la prima trazione anteriore commercializzata dal gruppo Fiat: lo posso attestare e asserire perché IO C'ERO E VOI NO.
Chiusa la questione, mi auguro.

Anonimo ha detto...

Sembra sia sorta dopo le varie DKW o Auto Union o la Citroen Traction Avant, per non parlare della "Renault" 4.
Poi dopo, grazie al solito appoggio AUSTIN la Autobianchi, copiando il modello di derivazione A40, mise in commercio questa zerbinocar.

Luca

Thrasher ha detto...

potere a mezzotoscano! comunque googlando si trovano i fatti eh.

Anonimo ha detto...

Googlando si trova tutto è vero. Ma avvolte quando le vetture ti appassionano certi aiuti sono davvero superflui.
Luca

mezzotoscano ha detto...

@ Luca
Spiacente di contraddirti, ma l'"Appoggio Austin" (?) è una fola: infatti l'A40 era una trazione posteriore.
A parte ciò, sta di fatto che la Fiat, rispetto ad altre aziende, comprese con molto ritardo i vantaggi del "tutto avanti".

Anonimo ha detto...

L'Austin A40 Farina, se non mi scoreggia il cervello era a trazione e motore anteriore... ed il progetto primula non è tutta "farina" del sacco Autobianchi.
Tranquillo non mi sento contraddetto.
Luca

mezzotoscano ha detto...

@ Luca
Confermo, era a trazione posteriore. IO C'ERO. Ma non preoccuparti: anch'io ho
lapsus di memoria.

Anonimo ha detto...

Si, vero mezzotoscano, ho fatto cilecca e la Austin A40 Farina Combinata era a trazione posteriore.
Però il guscio - la carrozza della Autobianchi Primula, deriva dalla Innocenti IM3, in arte; la A40 Austin, sei d'accordo con me su questo dato tecnico?
Luca

mezzotoscano ha detto...

@ Luca
Carissimo, non sono molto d'accordo: infatti la Primula imitava - è vero - la IM3 (e pure la successiva J4), anche se in maniera più grossolana (però aveva in più il portellone) però somiglianze con l'A40, scusami, ma non riesco a vederne... Od ho capito male?

Anonimo ha detto...

La primula coupè l'ha avuta mio padre e vi posso assicurare che negli anni 70 era una signora macchina, peccato che l'ho distrutta quando ho preso la patente nel 1978,

Anonimo ha detto...

@ mezzotoscano
La innocenti stampava diversi laminati della A40 Farina Combinata, parte del muso, paraurti portatarga che erano di diversa grandezza etc.
Anche la sua spiderina a parte il motore, proveniva dalla pepatina Seven.
Si trova persino sul sito Innocenti.
Vedi Google.....

mezzotoscano ha detto...

Mi sono limitato a dichiarare che non vedo somiglianze tra l'A40 e la Primula.
L'unica cosa che hanno in comune è la tipologia "due volumi", ma, per il resto, una non somiglia all'altra più di quanto una Modus somigli a una Punto, tanto per dire.

Anonimo ha detto...

Mezzotoscano, se non sei ancora del tutto convinto dello zampino, della fertilità, e dell'inventiva automobilistica Inglese(che io adoro), riguardare la Autobianchi Primula e la Innocenti Spider e MK3 vai su Wikipedia, troverai esaustive spiegazioni.

Io scusami, sono troppo stanco, in pratica ho smesso adesso di lavorare, non ho voglia di leggere in maniera approfondita adesso.

Digita "BMC" (British Motor Corporation)nome di progetto "ADO 16".

La Fiat ha innestato il motore, il resto è 95% Inglese.

E' bello dialogare con te.
Grazie Luca.

mezzotoscano ha detto...

Caro Luca, ti credo sulla parola, però è mia personale opinione che le defunte marche inglesi, tranne esemplari d'indiscusso fascino (ribadisco cha "fascino" non significa "valore intrinseco") abbiano sfornato per decenni anche piramidali ciofeche.
Ti ringrazio per la cortesia.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te.
Hai detto bene, le auto Inglesi erano affascinanti, poi erano dappertutto e per l'epoca erano leggere come farfalle e pungenti come api.
Sensazionali, bellissime, ovviamente inimitabili!!
Luca

mezzotoscano ha detto...

Concordo... peccato che, per la manutenzione, pungessero spesso (e dolorosamente) anche la natica destra, cioè quella dove, di norma, si tiene il portafogli.

Anonimo ha detto...

Ma questo era dovuto purtroppo, alla normale usura che hanno in comune tutti i motori del mondo in commercio. Un serio problema da attribuire alla nostra moneta, di cui la nostra aveva il valore di un secchio pieno di piscio stantio.

Rapporto Lira - Sterlina

Per questo ti sentivi una bella puntura sul chiappone destro. Adesso con l'uso della moneta corrente, il rapporto di è alleggerito, ma di poco!

Ma non e che un manicotto di 30 cm made in UK, sia + costoso di uno Italiano perchè impreziosito da gemme auree incastonate!

Per favore rifletti un attimo prima di digitare mezzotoscano.... grazie "^_^"

mezzotoscano ha detto...

A questo punto ripeto una domanda retorica già più volte posta su questo sito.
Se la Gran Bretagna non ha più un'industria AUTENTICAMENTE nazionale, quella che era in grado di sfornare vetture fascinose accanto a piramidali ciofeche, un motivo ci dev'essere. Quale?
Contemporaneamente, però, riconosco che non siamo messi granché meglio, visto che in Italia le aziente AUTENTICAMENTE non-Fiat sono anch'esse scomparse.
Nota a margine - Chiamare "Giulietta" la nuova "cosa" Alfa mi sembra una profanazione: perfino l'orrenda Giulietta 2 (quella col sedere d'anitra) era preferibile: almeno era un'Alfa DOC... ma questa è un'altra storia.

Anonimo ha detto...

Cosa intendi per INDUSTRIA NAZIONALE DOC?
Una di quelle (poche) fabbriche artigiane anni 20 - 50, che non si facevano aiutare economicamente da nessuno?
Una di quelle fabbriche che non accettano l'aiuto e gli introiti da parte di Enti ho da parte di uno Stato?

No dimmi, perchè se e per questo non ne vedo da lustri - nemmeno in ITALIA di fabbriche simili!! Persino il pacchetto azionario Ferrari è suddiviso in mani della tribù dei Maomao (se così goliardicamente si possono definire).

Premessa che non è che tutti gli abitanti della mia città, girino in Rolls Royce, però certe Benley e Jaguar, di giorno o alle ore tardi di notte sul Raccordo e tra i pressi del centro, ne vedo, eccome.
Noto sfercciare Lambo e le Aston Martin. In più, ho la fortuna/sfortuna di abitare a Trigoria, dove c'è la Sede della Roma Calcio (lo odio questo tipo di sport) e anche qui, non faccio altro che notare e vedere sfrecciare che Aston Martin, Ferrari, Porsche, Jaguar, qualche Bentely e velenosissime Lotus, se è per quest'ultime anche in centro....

La maggior parte di tutti gli "Enti" privatizzati, pubblici, militari come i Vigili del Fuoco, PS e CC vanno in giro con le Land Rover, Discovery, Defender etc.
Non ho visto un cazzo di MASSIF in giro, mezzotoscano credimi, ma nemmeno uno solo! Con questa mia, bada però, non è che sto dicendo che la casa IVECO sia scomparsa ho a mio avviso abbia prodotti denominate "piramidali ciofeghe" o ancora - non è una industria autenticamente nazionale, come fai tu.

Purtroppo mezzotoscano, se volevi possedere una affascinante British Car, avresti dovuto accollarti anche l'onere di una moneta più espressiva di quella che era la nostra Liretta, ma non per questo sentirti offeso e girarti la frittata a modo tuo, affermando che le auto inglesi sono scomparse perchè fanno schifo.

Dovresti guradarti meglio intorno, secondo me.
Alla prossima, Luca

mezzotoscano ha detto...

Caro Luca.
Allora, puntualizziamo: a te piacciono le auto inglesi (anche se d'inglese, ormai, hanno ben poco) in quanto tali.
A me piacevano (anni 60, IO C'ERO) alcune auto inglesi che, a quanto mi dicevano i pochi proprietari (RIFERISCO!!!), richiedevano un'assidua e costosa manutenzione, e all'epoca la nostra liretta era una moneta apprezzata: il resto della produzione inglese era assai poco invitante, e il mercato ne ha decretato la fine, giusta o sbagliata non sta a me dirlo.
Tutto qua, e non rigiro nessuna frittata.
Quanto al guardarmi attorno, tieni conto che abito in una piccola città in cui ben difficilmente può capitarmi di veder circolare una Vauxhall (GB=GM), tanto per dire.
A quasto punto, se non ti dispiace, vorrei darci un taglio, altrimento si rischia di cadere nella solita, stucchevole, questione: italiana o straniera?
Questione della quale non me ne può importare di meno, dato che ciascuno dev'essere libero di scegliere ciò che più gli aggrada... salvo poi pentirsene.
Stammi bene.
P.S. Anch'io non posso soffrire il calcio.

Anonimo ha detto...

Caro mezzotoscano se dovessi parlare, scrivere e/o ragionare come fai tu, non so quanti sputi in faccia e calci in sedere riceverei da tanti.
Sarebbe come se affermassi e dire che la Lancia Fulvia(una a caso), non avendo avuto una erede è una piramidale cagata al buio?
Una merdina a 4 ruote, una vettura fallimentare, anche se ha vinto appuntamenti sportivi o meno? Sarebbe come dire; che è una ammonticchiata cagata anche la Maserati Kyalami 4900, una Lancia Gamma, la Lamborghini Jalpa / Silhouette. Merda anche la Maserati Bora - Merak - una merdavolante a schizzo pure la Lancia Montecarlo?
Siccome avranno venduto 8 o 9 Iso Lele - Rivolta - Varedo e Lamborghini Jarama messe assieme, sono fetidi progetti?
Ma ti senti bene mezzotoscano?
Stai male?
Usi farmaci di ultima generazione?
Se volessi farmi recapitare altri cazzotti gratis in pancia e pomodori fradici in faccia, aggiungerei anche la Bizzarrini Strada (dato che non è del tutto Italiana), tra le auto di merda, la Serenissima Ghia, oppure la Fiat Dino o la De Tomaso Mangusta, Maserati Ghibli - Mistral - Indy Vignale!!

Ho sempre avuto sin da piccolo, la passione per questo tecnologico mondo automobilistico, affascianato da ogni singolo modello, progetto di auto rally, familiare, auto da durata, veicoli militari, city car, off road, raid, Pick Up, van e persino dai truck.

Ma da amante di veicoli, non mi permetterei mai e poi mai di dire che una Lambo Espada o Islero siano flaccide cacchette. Tu sei il classico tipo invece, che va in giro dicendo che la Aston Martin Lagonda è una piramidale ciofega perchè non ha avuto un seguito, ma 30 anni addietro, dato che "tu c'eri" non era affatto una smerdolante 4 ruote.
Ma dato che siamo su AdM non ti elenco per indice alfabetico le meravigliose e le 1001 auto Britanniche che hanno fatto storia, partendo dalla ACE, divenuta per mani Statunitensi la AC Cobra che conosciamo e che imitano ancor oggi con le replichette (certune anche egregie) in vetroresina.

Forse abbiamo iniziato a dialogare con il piede sbagliato e mi auguro di averti frainteso.

Mi piacerebbe farmi con te una appassionante chiacchierata dal vivo, magari accompaganta da un buon grappino.

Con vero affetto e stima, Luca.

mezzotoscano ha detto...

Caro Luca, evitiamo dialoghi tra sordi: ciò cui mi riferisco sono le auto per tutti giorni e non mi pare che Austin Maxi, Morris Minor, Humber Super Snipe e Hillman Imp (tanto per esemplificare) abbiano avuto grande successo sul continente e, credo, neppure in patria.
Mancherebbe poi che affermassi che Aston Martin e Rolls producono cacca! Va bene, mi piacciono gli spritz ma non sono ancora ridotto a questo punto... Però l'ultima Rolls non mi convince mica tanto, la trovo un po' pacchiana: pazienza, vorrà dire che dovrò rinunciarci.
Per inciso, ho avuto un'inglese "a metà", un'Innocenti Mini e, sotto certi aspetti, m'ha datto grandi soddisfazioni e pochi problemi... anche se andarci ad Atene via terra non è stato un viaggio di tutto riposo.
Però devo anche dire, avendolo constatato "de visu", che la mezzosangue era più rifinita della purosangue e, riferisco, era forse anche più affidabile.
Tornando a bomba, la "Primula", indubbiamente, scopiazzò IM3 e J4, aggiungendo tuttavia il portellone, embé?
P.S. Dove diavolo avrei scritto che la Lagonda è una piramidale ciofeca?

Anonimo ha detto...

Mi devi perdonare ed è qui che ti volevo!
Hai citato la Austin 1800; la Hillman Imp.
Forse sconosci la storia dell'autotelaio (oggi piattaforma) della Freelander Land Rover.
Robusta, affidabile (io non ci sono mai salito sopra), però la provenienza di questo prodotto non è altro che il progetto della Hillman Hunter/Austin 1800 rivisto e corretto, in buona sostanza la piattaforma della Montego rivista e corretta dei primi anni 90, non mi sembra faccia troppo schifo dato trovarsi oggi reggere vibrazioni, torsioni, pesi di questa (a me fa cagare) Freelander.
Poi esistono sconosciutissimi modelli che hanno fatto vedere i "sorci verdi" ad alcuni appuntamenti della Targa Florio a Porsche e Ferrari, mi riferisco alla Nomad Ford MKI ad Es, come la Vauxwall Ventora (Big Bherta)o la Jensen CV8, sconosciutissima come la Imp, ma con soluzione tecniche d'altissimo livello e in evidenza non mi ricordo in quale Museo....
Non continuo perchè non sono AdM.
PS Credimi, il portellone della Primula?
Tutta una copia della casa Austin, così come la Spider 850 (seven a parte muso e calandra, come il portellone della Primulona); vai sul sito della Innocenti, grazie.
Saluti Luca.

mezzotoscano ha detto...

Buono a sapersi.
Adesso facciamo la cosa giusta: io continuo a pensarla come mi pare, tu continui a pensarla come ti pare e morta là.
Auguro tante buone cose a te e famiglia e ti saluto.

Anonimo ha detto...

Ovvio mezzotoscano; io costato l'evidenza dei fatti, cioè che il 75% dell'intera Primula e della bertuccia Spider Innocenti, siano di sesso Inglese!!
E' conclamato; inutile e pergiunta stupido, negare la realtà, dato che non per niente questo "fiorellino" si trova a piè pagina su questo splendido blog!!
Luca

mezzotoscano ha detto...

Davvero? Molto interessante.
Passo e chiudo.

Sbido ha detto...

Spettacolare. Facesse ancora auto così il gruppo fiat. Invece fa la nuova Croma...

Anonimo ha detto...

Pure la Citroen, mette in commercio la C4.
Avesse continuato con la 2CV...

Anonimo ha detto...

Porca zozza, è più bello il culo della mucca Carolina che questa CARIATIDE di Innocenti mal scopiazzata. Era talmente una gran macchina che in giro a parte a non farsi notare, non ne circolavano nemmeno.
La INNOCENTI dopo tutta la merda che ha smerciato, ha fatto la fine che si merita!!

Anonimo ha detto...

La Innocenti se ha messo in commercio la sua materia fecale dal 1960 fino al 1975 e stato solo grazie l'Austin Britannica.
Una sola cosa ha saputo fare bene. Come diceva mio nonno Augusto; POCHE COSE MA FATTE BENE!
La Lambretta, dal 1947, al 1971.
Perchè del resto, dal 1960 - 67, venderono la Hatchback A40 e A 40S della Austin carozzata da Farina (carrozziere Italiano). Dal 1961 al 1968 c'era in commercio la Spider 950/1100 derivata anch'essa dalla roadster Austin Healey Sprite MKII. Dal 1963 al 1974 misero in strada la cagarella della IM3 & IM3S (Austin I4 e I5 Morris 1100 Sedan). Poi dal 65 fino al 75 la Mini e per finire per 12 mesi di fila l'ignobile lecca lecca senza stecco della Innocenti Regent Sedan, Alis Allegro, made in Austin. Poi ridotta con le pezze al culo, produsse lo Sturacessi a manovella, della Koral Yogo (1991 - 1993) e la vanga per la pozzolana da cava della Innocenti Elba, in arte povera(la Fiat Elba), dal 1991 fino al 1996.
Dimenticavo, la Mini 90 e la de Tomaso, con il motore derivato grazie alla Daihatsu (mod Charade)questa volta non dell'Austin.
Come dire:
INNOCENTI = MERDA PER TUTTI I MOMENTI!
TELEFUNKEN

Anonimo ha detto...

Per me la primula e´stata un auto meravigliosa, mi ha portato in vacanza in giro per l europa si e fatta i pirenei con una Caravan dietro attaccata, non ci ha mai lasciato a piedi, e sempre andata bene, se era per me l`avrei ancora, anzi se qualcune ne ha una da vendere me lo faccia sapere. ciao valeria

Anonimo ha detto...

Io ho avuto e usato la Primula ed era una buona macchina anche di linea piacevole . Solo che a quel tempo tanti zoccoli rivestiti avevano evidentemente difficoltà a digerire le auto a due volumi: il portellone posteriore doveva forse dar loro la sensazione di avere tra le mani un furgone piuttosto che una vera auto.

Anonimo ha detto...

Lo slogan dell'Autobianchi Primula S del 1968 era "Prima Di Tutto Primula", io ci aggiungerei: "Prima Di Tutto Una Ciofeca"!

Anonimo ha detto...

Leggendo i vari commenti, non ho trovato critiche veramente feroci come per le altre merde del catalogo. La primula ce l'aveva un mio professore delle medie (anni 70)e spesso ci dava un passaggio. Della simpatica vetturetta e del altrettanto simpatico professore oggi non è rimasto che un ricordo, finita una allo sfasciacarrozze e l'altro al cimitero. Il professore, per profumare l'interno della vettura usava mettere un mazzo di ciclamini sul portaoggetti, naturalmente solo nella stagione giusta.Non c'era ancora Arbre magique.Grazie, ADM per aver inserito anche la primula nella hit parade! Così ho rispolverato vecchi ricordi, e pensando a macchine veramente di merda che hanno seguito la primula, la rimpiango.

Anonimo ha detto...

La Primula era un'utilitaria modernissima all'epoca, perché auto di merda? Oggi sono rarissime.

Bandito ha detto...

Oggi sono rarissime perchè erano rarissime anche all'epoca.

Anonimo ha detto...

no, è che leggevo il 58 .. primule... ciclamini sul cruscotto, abitacolo profumato.. passaggi ai ragazzini... MAH !! d'altra parte lo rimpiange..

Anonimo ha detto...

Ma quale auto di merda! E' il capolavoro di Giacosa! In FIAT insistevano con la preistorica 1100 D (orrenda), qui abbiamo una modernissima trazione anteriore stile Issigonis! Un modello geniale, ucciso da una pessima gestione aziendale. La coupè, poi, era stupenda, con le ruote a raggi!

Anonimo ha detto...

beh, la primula con le auto inglesi non c'entra una mazza... innocenti e autobianchi hanno due storie differenti, e la primula non è copiata proprio da nessuna altra. semmai è il contrario! tutte le trazioni anteriori moderne derivano dallo schema 128 (lo sapete come è nata la golf? se non lo sapete occupatevi d'altro), e questo schema nasce proprio con la primula. c'è trazione anteriore e trazione anteriore: basti pensare alla formula delle citroen ds, col motore a sbalzo, o al sistema renault 4, comotore longitudinale e cambio allineato, o a quello austin, che utilizzava - pessima soluzione - l'olio motore per lubrificare il cambio. e poi c'è la trazione anteriore moderna. che deriva, appunto, dallo schema fiat-autobianchi. forse perché era ed è tuttora il migliore?

Anonimo ha detto...

la Primula auto di merda??????????
trazione anteriore ai tempi del 1100, tutte le auto successive fiat 127, 128 fino alle attuali provengono da lì.

Anonimo ha detto...

Dal nuovo slogan di presentazione della vettura, devo aver constatato che l'autore di questo sito deve trovare molto di suo gradimento la musica di Sergio Endrigo, anche se non c'è proprio nulla di male in tutto questo!

Anonimo ha detto...

No, dai, la Primula no. Avro' avuto otto anni quando mio padre ne compero' una, berlina 3 porte usata, per la ditta. E' stata l'auto su cui ho imparato a guidare: cambio al volante, sterzo abbastanza leggero per un bambino, un odore di similpelle che me lo ricordo ancora e quel suono rauco della marmitta, molto "inglese". Il colore era un azzurrino spento un po' triste, interni "tan", molta ruggine un po' dappertutto. Ah, avercela adesso !

Orso ha detto...

Volevo segnalare a Luca che ha ripetuto piu' volte un errore: la Innocenti Spider era ispirata/derivata per via di molti pezzi in comune (ed il motore discendente dal Morris Eight) da Austin Healey Sprite Mk II/MG Midget MK I (uno dei mille casi di omonimia/Badge-engineering). Sulla questione mi permetto solo di aggiungere che gia' all'epoca intervenivano pesantemente i primi accordi industriali transnazionali. Esempio: la scocca della MGB GT fu assemblata da una serie di pannelli pre-esistenti per minimizzare gli investimenti industriali in termini di tooling (stampi per presse, soprattutto, e pezzi ancillari), il tutto ingenierizzzato per bene da Pininfarina ! Nessuna meraviglia che la contaminazione stilistica possa aver condizionato nelle due direzioni le industrie automobilistiche italiana ed inglese, non ancora globalizzate (ai tempi), a maggior ragione perche' lo styling italiano era all'elmo e l'esterofilia nostrana pure.

Anonimo ha detto...

Il sito Innocenti dice tutt'altro, però se lo dici tu?

enzo ha detto...

L'Autobianchi Primula è una di quelle macchine che vedevo da bambino, la ricordo bene nonostante gli anni passati e, non mi piaceva granché. Ai tempi non avrei mai immaginato che le macchine che avrebbero conquistato il mercato, dal decennio successivo in poi, sarebbero state simili alla Primula, non solo nello schema meccanico: due volumi, trazione anteriore e portellone. Viste da lontano, era facile confondere la primula con le Innocenti IM3 e J4, tanto erano simili nella linea; le Innocenti mi sembravano meglio rifinite, ma questa è solo un'impressione che ho avuto qualche era geologica fa.

Anonimo ha detto...

Ho avuto una Primula Coupè S come prima auto (usata ovviamente) e la ricordo ancora con affetto. Perchè non ne fate uno sfondo per il Desk Top?
Ciao a tutti
Franco

Anonimo ha detto...

Assolutamente contrario circa l'"infelice" definizione dell'AUTOBIANCHI. Onore a quello che e' stato un grande marchio milanese che, dipendesse da me, non esiterei a "resuscitare", per lo meno il logo non dico gli stabilimenti veri e propri ormai rasi al suolo.

Anonimo ha detto...

Sara' ma lo stile di questa auto e' disgustoso!

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

La Primula non solo è stata la prima auto del gruppo Fiat (del resto il marchio Autobianchi ne era una filiazione) ad adottare la trazione anteriore: è stata LA PRIMA trazione anteriore moderna IN ASSOLUTO, intendendo con questo la prima auto al mondo ad adottare uno schema di trazione anteriore con motore trasversale e cambio in serie con semiassi asimmetrici, alias lo schema ormai universalmente adottato da praticamente tutti i costruttori.
Sino al '64, anno del suo lancio, tutte le (poche) altre trazioni anteriori circolanti adottavano schemi con motore longitudinale, su alcune posizionato tra asse anteriore ed abitacolo (Citroen DS e prima ancora Traction Avànt, Renault R4), su altre a sbalzo, oltre l'asse anteriore (Citroen 2CV, Saab 92-96, Lancia Flavia e Fulvia, Ford Taunus 12M-15M).
L'unica con motore trasversale era la Mini, uscita nel '59, ma con il cambio in parallelo rispetto al motore ed in blocco con esso, come nelle moto per intenderci.
Il resto della meccanica era collaudatissimo ed affidabile, basti pensare che la prima versione montava il motore da 1.221 cc della Fiat 1100 D, poi sostituito nel '66 dal 1.197 cc della neonata 124, mentre sulla coupé venne adottato persino il 1.438 cc della 124 special.
Prestazioni brillanti, in linea con quelle della migliore concorrenza (soprattutto dopo l'adozione del motore 124), ed una buona tenuta di strada facevano il resto. Unico punto critico, soprattutto sui primi esemplari, la scarsa durata dei giunti omocinetici.
In sostanza, se a questo sommiamo l'innovazione del portellone posteriore su una 2 volumi, si può dire l'auto moderna è nata con la Primula.
Per quanto riguarda l'estetica, beh, può piacere o meno, ed in ogni caso è figlia del suo tempo.

luquazz ha detto...

avete toppato in pieno, inserire la primula nelle adm significa solo che fate parte di quei poveracci che disprezzano quello che non conoscono. Grande auto, noi avevamo la coupé, azzurro metallizzato bellissimo, volante in legno Nardi di serie, prestazioni e tenuta di strada favolose per l'epoca.Rispetto alle cagate che allora producevano VW, BMW, Citroen, Renault, era di molte classi superiore. Viaggiare a 170 nel 1966 non era per tutti. auto amata per sempre

mezzotoscano ha detto...

Suvvia luquazz, si fa per scherzare! Un po' di spirito, ekkekazz! So benissimo che la Primula era una macchina all'avanguardia per l'epoca (c'ero). La scemenza l'ha fatta la Fiat che non ci ha creduto e l'ha lasciata affondare lasciandosi poi sopravanzare dalla concorrenza (Golf). Però, se non altro sul coupé, non dovevano mettere la leva del cambio al volante. Poi l'hanno spostata, almeno?

Unknown ha detto...

@mezzo
Si, la coupè S del '67 aveva il cambio a cloche ;)
Montava il motore da 1.438 cc e 70 cv della 124 special, ma rispetto a questa, grazie al minor peso ed alla trasmissione più efficiente, era un pelo più veloce e soprattutto scattava meglio: da prova 4r dell'epoca, toccava i 157 km/h effettivi contro 154 e sbrigava la pratica 0/100 in 13 secondi anzichè 13,9... nel '67 eran poche le auto di quella classe capaci di tanto, mica cotica! Per dare un metro di paragone, nel '67 una Giulia 1300 TI (la berlina 1.3 europea in assoluto più scattante e veloce di quegli anni) faceva i 163 con uno 0/100 in 12,8 secondi. Questo dà l'idea delle potenzialità del nostro sgraziato e sfigato si, ma pepato fiorellino ;)

mezzotoscano ha detto...

Grazie per l'informazione Alberto. Alla presentazione della vettura il cambio era al volante (come del resto nella primissima, mitica Giulia): lo ricordo perché la cosa mi lasciò perplesso. Quanto al resto, trovo la conferma di un'idea che mi ronza da decenni nella mente: sulle occasioni non sfruttate e buttate nel cesso da Mamma Fiat si potrebbe scrivere un trattato.

Unknown ha detto...

@mezzotoscano
Beh, sino alla metà degli anni '60 quella del cambio al volante era una moda ancora molto diffusa, sa dio perchè... per emulare le americane, claro, ma quelle avevano già praticamente tutte il cambio automatico, si metteva la leva in D e via... altra storia star lì a smanettare con quella specie di grosso comando del tergi per cambiar marcia, ed in effetti, anche a leggere le prove su strada dell'epoca, sembrava che a nessuno piacesse davvero in realtà, se non per il fatto che appunto, emulando quei cessi delle americane, la cosa desse un tocco di classe. Nell'immaginario collettivo, il comando a cloche era buono solo per utilitarie ed auto sportive, mente una signorile vettura da turismo e/o da rappresentanza DOVEVA avere il cambio al volante, che fosse comodo, rapido e pratico o meno.
C'era anche un'altra ragione: la possibilità di omologare le vetture come 6 posti, e solo eliminando il comando del cambio dal pavimento per poter montare un sedile anteriore a panca unica ciò era possibile. Resta poi da capire come ci si potesse sistemare in 3 sul sedile anteriore, con la larghezza media delle vetture dell'epoca e con l'ingombro del tunnel di trasmissione e della campana del cambio... si chiedeva al passeggero centrale di accelerare per conto dell'autista? O_O ...penso alla Giulia di mio padre... era una Super 1.3 (con motore 2.0, ma shhhhh... :D ), quindi OVVIAMENTE cambio a cloche, quella magnifica cloche tipica delle Giulia, ma mi sforzo di immaginarla con cambio al volante e panca e di stiparcisi in 3... già in 2 conducente e passeggero anteriore si sfioravano con il gomito... bah!
Comunque, nell'arco dei primi anni '60 gradualmente ci si rese conto di quanto fosse lento, scomodo, macchinoso ed impreciso il comando al volante (da prove 4r dell'epoca... Giulia TI, 92 cv e cambio al volante: 0/100 in 13,6; Giulia Super, 98 cv e cambio a cloche: 0/100 in 10,8... tutto merito di quei 6 cv in più? Secondo me un paio di secondi li si guadagnavano solo grazie alla miglior manovrabilità del cambio!), e di quanto non avesse senso il sedile anteriore a panchetta, che solo su poche vetture poteva davvero accogliere 3 persone e che per di più non permetteva al conducente di ancorarsi per bene costringendolo a guidare a piedi puntati e chiappe strette, e finalmente fu abbandonato da tutti i costruttori nel giro di un lustro. Personalmente ho provato il cambio al volante su 2 diversi modelli di 1100 e su una Fiat 2300 a 6 cilindri... che dire... una lentezza di comando degna del cambio di una Smart! E come sulla Smart, il tempo di una cambiata lo fa il comando, non il guidatore. Che si cambi in souplesse o si tenti un ritmo indiavolato, il tempo necessario a far entrare le marce quello era... frustrante ._.
Sulla seconda parte... taccio, aggiungo al trattato l'appendice 1 "Di quando gli Agnelli, dopo aver insegnato all'Europa come progettare e produrre l'auto moderna, hanno iniziato a sbattersene del prodotto, di chi lo progetta e di chi lo produce ed assembla" e 2 "Di cosa han fatto Romiti e Marchionne di Alfa e Lancia, oltre che di Fiat stessa" e mi stappo una birra alla tua! :D

mezzotoscano ha detto...

Prosit, Alberto! Però consentimi un'obiezione: data l'età, ebbi modo di provare una Simca Ariane, ciclopica nelle dimensioni quanto rachitica nel motore, ma sul divano (divano!!!) anteriore ci si stava veramente in tre, e comodi. L'unica virtù di quella specie di cassapanca. Del resto in tre davanti si stava comodi anche sulla Fiat 1400 (altra cassapanca) e sulla Citroën ID (tutta un'altra cosa, non aveva neanche il tunnel). Lo posso affermare grazie all'esperienza diretta... e non sono mai stato un peso piuma.
Oggigiorno l'unico vantaggio della leva al volante sarebbe vanificato dalle mastodontiche e claustrofobiche consolle piene di manopole e interruttori che non si capisce a cosa cazzo servano e fanno dei posti anteriori una sorta di "Capsula Mercury".
Una curiosità: quando uscì la Fiat 600 qualcuno mise in vendita un kit per portare dal pavimento al volante il comando del cambio: tre anni dopo, quando uscì la Fiat 1800 qualcun altro mise in vendita un kit per portare dal volante al pavimento lo stesso comando.
Poi dicono che "La donna è mobile"...

Bandito ha detto...

Non capisco tutta questa ostilità per il cambio al volante, ho avuto un Ducato prima serie e lo trovavo molto comodo.

mezzotoscano ha detto...

In effetti, per un guidatore non troppo "sprint", non credo faccia gran differenza. Tuttavia, avendo avuto un Transit con cambio a cloche e un Ducato con cambio al cruscotto, la prontezza di cambiata era molto più vivace nel primo.

Unknown ha detto...

@mezzotoscano
Oddio, la Ariane :D la Vedette col motore della Aronde... per carità! Già con lo spompo ed assetatissimo 2.4 V8 Ford a valvole laterali si muoveva con MOOOOLTA calma, immagino con quel frullino di esangue 1.3! XD
Beh, si, considerando quanto fossero spoglie le plance ed esili le portiere di quelle auto rispetto alle attuali, almeno sulle berline più grosse in 3 ci si stava... anche sulla 2300 che ho avuto modo di guidare lo spazio non mancava di certo... quello che non capisco è dove (almeno sulle auto a trazione posteriore e quindi con l'ingombro del cambio) il passeggero centrale dovesse mettere gambe e piedi, e come potesse non intralciare i movimenti del conducente... immagino le gomitate in faccia e nello sterno da conducente a passeggero ad ogni cambiata e le accelerate involontarie date dal suddetto passeggero...
@bandito
Come dice giustamente Mezzo, per un guidatore tranquillo appunto, poca differenza, e su di un veicolo commerciale, con tutt'altra conformazione della cabina, ben altri spazi e diverse ergonomia e posizione di guida, il cambio al volante poteva anche risultare comodo. Ma su di una vettura, bah... ripeto, i grossi handicap del cambio al volante erano la lentezza e la minore precisione, dovute al maggior numero di rinvii. Sul Ducato lo si sentiva meno, perchè aveva la colonna dello sterzo quasi verticale nonchè a sua volta posta al di sopra e sulla verticale del cambio stesso, quindi si poteva realizzare un comando al volante con un numero di rinvii nettamente inferiore rispetto a quanti non ne fossero mediamente necessari su di una vettura.

mezzotoscano ha detto...

Ottimo ed esaustivo commento Alberto; quanto a me mi limito a ribadire che un facoltoso amico appassionato della gloriosa DS (uno dei tanti...) possedeva una ID a cambio manuale d'uso corrente e una Pallas di rappresentanza: ebbene, per esperienza diretta posso affermare che su entrambe le vetture i tre posti anteriori c'erano, e comodi. Ragion per cui la mia osservazione rimane sempre quella che da tempo vado ripetendo: si direbbe che la tendenza attuale miri al gigantismo esteriore mentre lo spazio interno diventa, con alcune eccezioni, sempre più claustrofobico. Osservando qualche rara DS ancora circolante, le sue dimensioni, oggi, sembrano quasi quelle d'una media berlina, eppure...

Bandito ha detto...

Oddio, la DS era lunga cinque metri e larga più di un metro e ottanta, dimensione da mercedes S, BMW serie 7 ed anche l'abominevole nuova Lancia Thema, un po' di più di una berlina media, comunque capisco cosa vuoi dire, come possessore di una Punto prima serie ho guidato l'ultimo medello della grande Punto e mi sono reso conto che internamente è molto più piccola, malgrado le maggiori dimensioni esterne.

mezzotoscano ha detto...

In effetti le dimensioni delle DS/ID sono notevoli ma il design quasi inappuntabile produce - a mio avviso - un effetto visivo da vettura piuttosto compatta, oltreché raffinata: niente a che vedere con il "cafonal style" che rende certe vetture apparentemente più imponenti. Ma questo è quel che piace oggi ai mercati... ahinoi!

Alejandro Blanvarsa ha detto...

La primula con portellone diviene in Fiat 128 Panorama .

Stocazzo ha detto...

Ragazzi ma che vi fumate???questa fa davvero cagare!!!

Anonimo ha detto...

Ci si è dimenticati di dire che aveva il cambio al volante. Su questa vettura si caricava l'impossibile e non si fermava mai, un vero mulo. Estetica a parte, era un'auto riuscita. Ai tempi mi sono divertito a guidarla.

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