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SEBRING VANGUARD CITICAR

Sebring Vanguard Citicar electric-car - autodimerda.it

U.S.AOrmai l’utilizzo di energie alternative, anche nel campo automobilistico, sembra si stia concretizzando sempre di più nonostante i ritmi di questo passaggio siano ancora molto lenti e poco tangibili. Lo scarseggiare delle tradizionali materie prime e l’asfissiante smog metropolitano hanno finalmente indotto molti costruttori a riavvicinarsi alle fonti di energia (relativamente) pulite, di minore impatto inquinante atmosferico ed acustico e potenzialmente meno onerose per le tasche dei privati. Insomma, come nelle migliori tradizioni delle società moderne e civili, si attende il morto per correre ai ripari.
L’auto elettrica potrebbe essere una valida alternativa alla mobilità privata soprattutto sulle piccole percorrenze urbane e per il pendolarismo dei lavoratori.
Se vi state chiedendo se nel futuro questo possa diventare realtà, sappiate che già altri prima di voi si posero questa domanda, ma costoro vivevano addirittura nel XIX secolo, giacché l’auto elettrica era stata già inventata nella metà dell‘800 ancor prima dei motori a combustione, e grazie ad un’attiva partecipazione della Francia e Gran Bretagna.
Flocken Elektrowagen - electric-car (1888) - autodimerda.itIl Flocken Elektrowagen del 1888, una delle prime auto elettriche della storia...

Alla fine del XIX secolo in Europa e in America circolavano tre versioni di auto: a combustione, a vapore ed elettriche. Gli elementi che giocarono a favore del motore a benzina furono essenzialmente la pessima qualità delle strade, la migliore convenienza del petrolio (Negli USA dei primi ‘900 un gallone, circa 4 litri di benzina, costava 5 centesimi, l’elettricità fino a 40 cent. per kWh!), la modesta tecnologia sviluppata sui modelli elettrici e la scarsa reperibilità di postazioni di ricarica.
Siamo agli albori dello sviluppo industriale, quando nelle case non era ancora diffusa l’energia elettrica, utilizzata perlopiù per l’illuminazione urbana e delle industrie mentre due illustri personaggi come Edison e Tesla dibattevano ancora sulle differenze tra corrente continua ed alternata, ciò si traduceva per le città in forniture di energia non standardizzate con voltaggi e frequenze differenti.
Paradossalmente l’auto a benzina fu considerata in quell’epoca meno inquinante della carrozza a cavalli, per la quale le “emissioni” organiche degli animali costituivano un grave problema per la salute pubblica delle città. L’introduzione nel 1908 del modello T di Henry Ford a motore a scoppio, costruito in serie ed a basso prezzo, fu il colpo di grazia, inoltre pochi anni dopo, il faticoso avviamento a manovella sarebbe stato sostituito da un più comodo avviamento elettrico.
1909-ford-model-t-touring - autodimerda.itNel 1908 fu introdotto il modello T di Henry Ford a motore a scoppio...

L’auto elettrica scomparve quasi del tutto e per un bel po’ nessuno ne sentì più parlare, finché riapparve come per incanto solo mezzo secolo dopo.
Sul finire degli anni ‘60, in Occidente, lo sviluppo industriale aveva modificato sensibilmente la fisionomia delle città, la dipendenza dall’oro nero dei Paesi arabi e l’inquinamento erano divenuti preoccupanti, inoltre cresceva la consapevolezza che il petrolio non fosse una risorsa inesauribile.
A qualcuno balenò in mente di tirare fuori dal cilindro l’ormai dimenticata auto elettrica. Dopotutto la strade erano adesso curate ed asfaltate, la fornitura di energia elettrica capillare, standardizzata e più economica della benzina e, nonostante lo sviluppo dei veicoli elettrici fosse rimasto insabbiato al 1910, la progettazione di nuove batterie con maggiore autonomia non doveva risultare un’impresa impossibile, considerando che nel ‘69 degli uomini si erano già fatti un bel viaggetto sulla Luna, mentre altri a Woodstock si erano fatti e basta.
(Liberamente ispirato al libro di Nicola Nosengo “L’estinzione dei tecnosauri” - Sironi Editore)
 


Due compagnie private raccolsero la sfida: la Elcar Corporation, che commercializzava il modello italiano Zagato Zele (batterie Marelli, telaio, sospensioni e freni a tamburo della Fiat 500!) con il proprio nome, destinandolo alle amministrazioni locali e, in modo più convincente, la Sebring-Vanguard di Bob Beaumont.
1974 Elcar Zagato Zele - autodimerda.itla Elcar Corporation commercializzava il modello italiano elettrico Zagato Zele...

Beaumont Robert Gerald Beaumont (1932 - 2011) è stato il fondatore della Sebring-Vanguard, una società con sede in Florida che ha prodotto la Citicar dal 1974 al 1977. Nei primi anni '90, con l'avvento in California delle normative sulle emissioni, Beaumont formò una nuova società, la Renaissance Cars Inc. e creò una roadster elettrica chiamata Tropica.era proprietario di una concessionaria di Chrysler-Plymouth nello Stato di New York e nel tempo libero giocava a golf.
Un giorno durante un’avvincente partita un suo avversario indispettitosi gli crepò una mazza sulla capoccia, nella caduta, Beaumont, inciampò su di una zolla di terra rovinando in un golf cart in sosta che si azionò autonomamente precipitando in un bunker da dove il malcapitato sbalzò schiantandosi contro l’unico palo della luce piantato nel giro di 150 ettari. Alzatosi miracolosamente, fu sfortunatamente beccato in pieno da una pallina vagante ad una velocità di 100 km/h.
Rientrato dalla convalescenza ebbe l’illuminazione: vendere la sua concessionaria per dedicarsi alla realizzazione di piccole auto elettriche ispirate alle golf cart utilizzate nei campi da gioco. Smise comunque di giocare a golf.
Grazie ad alcuni finanziatori e al suo carisma di venditore, Beaumont riuscì ad aprire un impianto a Sebring in Florida nel 1974 dove furono prodotte circa 2.600 CitiCar in tre anni,  approfittando di un periodo come quello della grande crisi petrolifera che ovviamente privilegiò i veicoli ad energia alternativa. Sebring Motors Vanguard divenne in quegli anni il sesto produttore più importante degli Stati Uniti.
La creazione della CitiCar fu abbastanza casereccia: un poggia piedi da lustrascarpe a forma di cuneo con pannelli di plastica montati su di un rollbar in alluminio da 40 Km/h e un’autonomia di 60 Km per 8 ore di ricarica con prolunga, ciabatta e calzascarpe in omaggio.
Con due batterie supplementari ed una velocità incrementata a 60 Km/h le vendite iniziarono ad andare meglio, il prezzo era poco meno di $3.000 (circa 10.000€ attuali).
Per un po’ di tempo le cose stavano andando bene, ma nel mese di ottobre 1975 la rinomata rivista Consumer ReportsConsumer Reports  è una rivista americana pubblicata mensilmente dal 1936. Recensisce e compara diversi prodotti di consumo sulla base di propri test di laboratorio. Ha circa 7,3 milioni di abbonati e l'inserto annuale di Aprile sulle auto è il più venduto in assoluto. fece emergere dai test effettuati sulla macchinetta dei gravi problemi di sicurezza e di funzionamento. L’articolo la descriveva come un mezzo rumoroso e temerario da guidare con accelerazione lenta, sterzo imprevedibile e pessima frenata, l’unico complimento fu per il deodorante interno. Tutto questo staccò la spina alla vettura e anche a Beaumont.
Quando il dipartimento dei trasporti a Lansing, nel Michigan, minacciò di vietare le CitiCar, Beaumont salì su un aereo con una mazza da baseball per dare una dimostrazione della robustezza della vettura, poi avvicinandosi ad una Ford parcheggiata nei paraggi minacciò di fare altrettanto, ma l’arrivo degli infermieri con la camicia di forza, interruppe lo spettacolo.
L’impresa portò comunque i suoi frutti e il divieto di vendita della CitiCar fu revocato.
Con la fine della prima grande crisi petrolifera però, la clientela tornò a preferire i convenzionali motori a combustione, allettata anche dalle nuove automobili economiche importate dal Giappone.
I finanziatori per Beaumont così scomparvero e le vendite si prosciugarono, per la Sebring Vanguard non rimase altro che dichiarare bancarotta nel 1977. Anche il tentativo l’anno seguente da parte della Commuter Vehicles Inc., che aveva comprato i diritti della CitiCar, di produrre la sua erede, svanì con la fine della seconda grande crisi petrolifera e con l’introduzione di più rigide norme di sicurezza  riguardanti i veicoli.
Nonostante queste restrizioni la nuova Comuta Car/Van, raccapricciante come la sua antenata CitiCar ma con gli inediti e graziosi paraurti sfonda menischi (che contenevano le 8 batterie 6V e consentivano una velocità max. di 100 Km/h), vendette ancora meglio con oltre 4.000 esemplari e  un prezzo medio di $6.500.
comuta car - autodimerda.itLa nuova Comuta Car con gli inediti e graziosi paraurti sfonda menischi...
Comuta Van - autodimerda.itAnche nel formato Van...

Per ottenere una valida certificazione dallo Stato, la Commuter Inc. avrebbe dovuto sborsare una cifra pari a oltre 2.000.000 di dollari più un costo aggiuntivo di $1.500 per ogni vettura costruita.
Con l’uscita di scena nel 1982 della Commuter Inc. svanì per la seconda volta la possibilità per i veicoli elettrici di evolversi e diffondersi, tentativo poi riproposto “quasi” spontaneamente dalla General Motors nel 1996 con la EV1 e fermato scandalosamente dopo pochi anni a causa principalmente delle pressioni delle aziende petrolifere.
Chissà se tra qualche decennio ci sarà anche posto per le auto elettriche o quantomeno per una nuova coscienza sociale che vedrà l’auto non più come uno status symbol, ma come un qualsiasi elettrodomestico utile solo a semplificarci la vita. Elon Musk, ceo di Tesla Inc.Tesla, Inc. è un'azienda automobilistica produttrice di veicoli elettrici ad alte prestazioni destinati alle masse. Fondata nel 2003 a San Carlos in California da Elon Musk e JB Straubel la ditta è cresciuta in organico fino a comprendere molti esperti mondiali di informatica e sistemi di calcolo. Secondo una classifica di Forbes, Tesla è al 2015 l'azienda più innovativa al mondo. ne è convinto, la FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) ha introdotto una nuova serie automobilistica chiamata Formula “E” dedicata a monoposto elettriche e tu... sei pronto?    
Pronto?
Batteria 1%... Off.


dubito
ANNUNCIdiMERDA del 2010:
$2.500 (€ 1.700)
”Vendo Comuta Car del 1980, 48 volt utilizzabile citicar-electric-gifanche come depilatore elettrico. Le batterie sembrano ancora buone e il caricabatterie è incluso nella confezione. Ricordarsi di staccare la spina dal muro prima di partire...” (vedi l'annuncio originale in .pdf)


CITICAR



32 Commenti

mezzotoscano ha detto...

Mi raccomando vivamente! Con quel nome c'è il richio che qualcuno la confonda con la Maserati "Sebring"...

ANhIMA ha detto...

AhAHah non ci avevo pensato :)
Per i distratti che pensassero di trovarci la Maserati, la successiva visione della Citicar potrebbe essere fatale!

M.F. ha detto...

Le auto elettriche hanno sempre avuto cattiva fortuna, ma pure i produttori ci hanno messo del loro! Possibile che non riescano a farne una che sia meno che orripilante?
Questa per esempio va bene quando parcheggi l'Hummer in discesa: la infili sotto una ruota a mò di zeppa e vai via più tranquillo.

manny ha detto...

tabiotto infernale

Unknown ha detto...

Un orologgio svizzero :) un arrellogieddu.........scarsa!!

Knoxville ha detto...

Davanti la casa dei miei nonni, c'è questa Citicar parcheggiata nei dintorni:è arancione e sono più di 10 anni che è parcheggiata nello stesso posto e,guarda caso, e vicina a un cassonetto di immondizia, lo avranno abbandonata!

Anonimo ha detto...

davvero chi va in giro con questo cassonetto ambulante è meglio che non si fa riconoscere...

Anonimo ha detto...

LASCIAMIIIIIII..MOSTROOOOOOOOOO

Anonimo ha detto...

GRANDISSIMA C.G..A!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Un'auto di questo genere non ha bisogno di una bella carrozzeria...basta che sia razionale

Anonimo ha detto...

Se giallo pallido, va bene per la pubblicità del montasio...

Beppe

Anonimo ha detto...

Ma soprattutto della "DOLCE EUCHESSINA",caro Beppe.A pensarci bene si presterebbe alla grande anke per la pubblicità di "PREPARAZIONE H"... -ELLEMME-

Anonimo ha detto...

Dolce Euchessina è bellissima, questa non l'avevao mai sentita...
Luca

eieiebrazo ha detto...

..cacarella longa longa..sqaqquarella..

Anonimo ha detto...

ottima come cesso pubblico semovente!

Anonimo ha detto...

Non ci sono commenti.non è da schierare nemmeno nella lista delle auto

Anonimo ha detto...

Io aggiungerei anche la microvettura Lele una delle antenate della Smart!

Anonimo ha detto...

E' molto più bello un aspirapolvere!

Anonimo ha detto...

hahaha che auto!!!! :D

Anonimo ha detto...

Io aggiungerei anche l'auto elettrica Zagato Zele!

Anonimo ha detto...

Io aggiungerei anche l'auto elettrica Ford Comuta!

Anonimo ha detto...

La Citicar fa sembrare bella addirittura anche la Ford Comuta !

Anonimo ha detto...

Pen non parlare della Casalini Sulky, l'Austin City C5 oppure la AWS Mini Shopper 250. La Daihatsu Fellowlate sembra accanto a loro una Porsche 911!!
Luca

eieiebrazo ha detto...

e' l'auto la cui meccanica ed estetica viene ripresa paro paro dalla bmw serie 1 di imminente uscita..dal cesso!!

Anonimo ha detto...

non mi sembra poi che la nuova ed ultima generazione di Sgancia Y, sia molto più bella; ma chi l'ha disegnata Nonna Papera in collaborazione con Clarabella?
Ma fateci il piacere .....ridicoli.....

Anonimo ha detto...

che sempliciotti.. ma voi credevate davvero che armstrong e aldrin sulla luna ci fossero andato col LEM??

Anonimo ha detto...

il filone delle stiticar è ormai inarrestabile

Anonimo ha detto...

Penso che, forse, alla lista delle auto elettriche, quelle non molto ben riuscite, s'intende, sia arrivato il momento di aggiungere anche la nostrana FIAT X1/23, nella sezione Aggiungi Auto poi è già stata inserita!

Unknown ha detto...

Con il suo potentissimo motore brushless e batteria 11,1V Li-Po, è un modello estremamente veloce a un prezzo eccellente!auto a scoppio Tutto necessario di costruirlo è già incluso nella confezione. Questo è il grande fratello della versione brushed.

Anonimo ha detto...

Bella macchina la vedo bene sotto una PRESSA il suo habitat naturale!

alke.it ha detto...

La mobilità elettrica sta finalmente riscuotendo tutto il successo che merita. Le macchine elettriche sono state scoperte nel 1800 e inizialmente avevano un maggiore successo di quelle convenzionali. Gli interessi legati al petrolio, ne decretarono la fine, ma oggi con il crescente interesse per la tutela ambientale la situazione sta cambiando. La mobilità elettrica è molto vantaggiosa sotto diversi aspetti come: la silenziosità, la mancanza di manutenzione dei veicoli elettrici, il risparmio relativo ai costi operativi, ecc..

mezzotoscano ha detto...

E l'energia per ricaricare le macchine elettriche chi la fornisce? Fra' Cazzo da Velletri?

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