L’Isetta era un ovetto Kinder con la sorpresa che venne prodotto dalla Casa dolciaria italiana Iso tra il 1953 ed il 1956 e, su licenza, a Casa del bambino Kinder tedesco BMW tra il 1955 ed il 1962. Per capire le origini di questa micro-delizia, occorre fare un salto indietro nel tempo, esattamente fino al 1939, anno in cui Renzo Rivolta fondò la ISO, una ditta molto attenta agli standard di gestione della qualità con sede a Genova, specializzata in impianti di refrigerazione ad uso industriale e privato e nella produzione di elettrodomestici.
Terminata la seconda guerra mondiale però, Renzo RivoltaRenzo Rivolta (1908 – 1966) è stato un ingegnere italiano. Fondatore della scuderia Iso Rivolta, negli anni 50 ha sviluppato la microvettura Isetta che ha venduto in Italia, ma divenuta famosa grazie alla licenza rilasciata a BMW. Negli anni 60, Rivolta ha prodotto la Iso Grifo ed altre auto sportive. volle fare una rivolta, decise di convertire la produzione di elettrodomestici a quella di motociclette e automobili montando le ruote a tutte le lavatrici in magazzino. Quello che aveva in mente era però un automezzo che doveva essere semplice come una moto, ma con guscio chiuso come in un'auto e possibilmente lavare il bucato. Per realizzare il nuovo Merendero, si affidò a Ermenegildo Preti e Pierluigi RaggiPierluigi Raggi (a sinistra) è stato un progettista italiano. Ha partecipato, con Rivolta e Preti, alla progettazione della Iso Isetta. Ermenegildo Preti (a destra) fu un pioniere dell'aviazione, docente universitario e pilota, progettò numerosi tipi di aliante., due impavidi bambini con gli attributi e due croccanti palline meringate sotto. Il primo prototipo fu realizzato nell'estate del 1952 e già prefigurava molte delle soluzioni tecnico-ballistiche presenti sulla vettura definitiva, come il corpo vettura "ad uovo", la meccanica di derivazione motociclistica e la presenza di un unico portellone frontale con il volante solidale ad esso, che andava a costituire praticamente l'intero muso della vetturetta. Tale prototipo era inoltre provvisto di tre sole ruote: due davanti ed una dietro, soluzione presto abbandonata quando ci si accorse durante alcuni test su strada della sua inaffidabilità in caso di foratura con conseguenti ribaltamenti: una sorpresa su cinque era una frattura del femore. Si scelse perciò una soluzione intermedia, ossia quattro ruote, delle quali le due posteriori molto ravvicinate tra loro per risparmiare sul differenziale (tirchi genovesi!). Quanto al motore, esso era inizialmente un monocilindrico a due tempi ripreso pari pari dal motociclo Iso 200, della cilindrata di 198cc (poi rialesatoL'alesatura è una lavorazione meccanica per correggere l'assialità e il diametro dei fori, chiamato alesaggio. Si esegue a mano con gli alesatori montati sul giramaschi oppure a macchina con l'alesatrice. a 236cc) ed in grado di erogare circa 8 CV. Il modello definitivo fu presentato in anteprima alla stampa all'inizio del mese di aprile del 1953 e la reazione del pubblico fu di grande stupore di fronte a questa vettura dalla forma simile ad un ovetto di cioccolato disciolto al sole. Per tranquillizzare i genitori fu comunque sottolineata la presenza di +latte/-cacca.
Rispetto alle principali concorrenti, l’Isetta vantava prestazioni di tutto rispetto, riuscendo ad arrivare ad una velocità massima di 85 km/h quando rotolava. I posti a sedere erano costituiti da una semplice barretta di cioccolata asportabile e commestibile che offriva spazio solo a due persone o al massimo a tre in dieta; dietro tale panchetta vi era uno spazio occupato per metà dal piccolo monocilindrico a due tempi e per metà da un piccolo vano atto a sistemare micro sorprese. Dopo aver ingurgitato tutta questa cioccolata perlomeno il tetto, in soffice tela, era srotolabile tipo carta igienica, così da trasformare l’Isetta anche in un piccolissimo ma necessario cesso a cielo aperto. Tra le sorpresine giocattolo si potevano trovare anche i modellini smontati delle “IsettaCarro” furgonate e Pick-up, facilmente assemblabili grazie alla cartina di istruzioni acclusa. Della Isetta ne condividevano circa l’80'% delle parti pur avendo le ruote posteriori disposte in uno schema tradizionale con differenziale. Furono i mezzi da lavoro ideali per gli stretti vicoli dei paesotti italiani, anche se non molti ne sopravvissero e i restanti ci rimasero incastrati.
Terminata la seconda guerra mondiale però, Renzo RivoltaRenzo Rivolta (1908 – 1966) è stato un ingegnere italiano. Fondatore della scuderia Iso Rivolta, negli anni 50 ha sviluppato la microvettura Isetta che ha venduto in Italia, ma divenuta famosa grazie alla licenza rilasciata a BMW. Negli anni 60, Rivolta ha prodotto la Iso Grifo ed altre auto sportive. volle fare una rivolta, decise di convertire la produzione di elettrodomestici a quella di motociclette e automobili montando le ruote a tutte le lavatrici in magazzino. Quello che aveva in mente era però un automezzo che doveva essere semplice come una moto, ma con guscio chiuso come in un'auto e possibilmente lavare il bucato. Per realizzare il nuovo Merendero, si affidò a Ermenegildo Preti e Pierluigi RaggiPierluigi Raggi (a sinistra) è stato un progettista italiano. Ha partecipato, con Rivolta e Preti, alla progettazione della Iso Isetta. Ermenegildo Preti (a destra) fu un pioniere dell'aviazione, docente universitario e pilota, progettò numerosi tipi di aliante., due impavidi bambini con gli attributi e due croccanti palline meringate sotto. Il primo prototipo fu realizzato nell'estate del 1952 e già prefigurava molte delle soluzioni tecnico-ballistiche presenti sulla vettura definitiva, come il corpo vettura "ad uovo", la meccanica di derivazione motociclistica e la presenza di un unico portellone frontale con il volante solidale ad esso, che andava a costituire praticamente l'intero muso della vetturetta. Tale prototipo era inoltre provvisto di tre sole ruote: due davanti ed una dietro, soluzione presto abbandonata quando ci si accorse durante alcuni test su strada della sua inaffidabilità in caso di foratura con conseguenti ribaltamenti: una sorpresa su cinque era una frattura del femore. Si scelse perciò una soluzione intermedia, ossia quattro ruote, delle quali le due posteriori molto ravvicinate tra loro per risparmiare sul differenziale (tirchi genovesi!). Quanto al motore, esso era inizialmente un monocilindrico a due tempi ripreso pari pari dal motociclo Iso 200, della cilindrata di 198cc (poi rialesatoL'alesatura è una lavorazione meccanica per correggere l'assialità e il diametro dei fori, chiamato alesaggio. Si esegue a mano con gli alesatori montati sul giramaschi oppure a macchina con l'alesatrice. a 236cc) ed in grado di erogare circa 8 CV. Il modello definitivo fu presentato in anteprima alla stampa all'inizio del mese di aprile del 1953 e la reazione del pubblico fu di grande stupore di fronte a questa vettura dalla forma simile ad un ovetto di cioccolato disciolto al sole. Per tranquillizzare i genitori fu comunque sottolineata la presenza di +latte/-cacca.
Rispetto alle principali concorrenti, l’Isetta vantava prestazioni di tutto rispetto, riuscendo ad arrivare ad una velocità massima di 85 km/h quando rotolava. I posti a sedere erano costituiti da una semplice barretta di cioccolata asportabile e commestibile che offriva spazio solo a due persone o al massimo a tre in dieta; dietro tale panchetta vi era uno spazio occupato per metà dal piccolo monocilindrico a due tempi e per metà da un piccolo vano atto a sistemare micro sorprese. Dopo aver ingurgitato tutta questa cioccolata perlomeno il tetto, in soffice tela, era srotolabile tipo carta igienica, così da trasformare l’Isetta anche in un piccolissimo ma necessario cesso a cielo aperto. Tra le sorpresine giocattolo si potevano trovare anche i modellini smontati delle “IsettaCarro” furgonate e Pick-up, facilmente assemblabili grazie alla cartina di istruzioni acclusa. Della Isetta ne condividevano circa l’80'% delle parti pur avendo le ruote posteriori disposte in uno schema tradizionale con differenziale. Furono i mezzi da lavoro ideali per gli stretti vicoli dei paesotti italiani, anche se non molti ne sopravvissero e i restanti ci rimasero incastrati.
La commercializzazione cominciò nell'autunno dello stesso anno, ma le cose, fin dall'inizio non andarono bene dal punto di vista commerciale: la piccola vettura non riusciva a vendere, erano ben pochi gli esemplari che trovavano un acquirente. Si pensa che tale scarso esito commerciale in Italia era dovuto al prezzo (“chiavi in mano” di 335.000 Lire) di poco inferiore a quello della Fiat Topolino. A causa di tale insuccesso, Renzo Rivolta cominciò a cercare un'acquirente per tale progetto e dopo alcune ricerche lo trovò nella BMW, un'azienda che in quegli anni stava attraversando una profonda crisi commerciale dovuta ai postumi della guerra e all'insuccesso di praticamente tutti i modelli proposti dopo la fine del conflitto. La presentazione della nuova Isetta marchiata BMW avvenne il 5 marzo 1955 ad un prezzo di 2.580 Marchi (ca. 350.000 Lire dell’epoca). Alla fine del 1956, mentre in Italia la Iso Isetta venne tolta di produzione, la BMW Isetta continuò ad essere prodotta fino al 1962, naturalmente senza coloranti né grassi aggiuntivi. È però esistita anche sotto altre strane confezioni e con altre sorprese: fu prodotta in Sudamerica a marchio Romi con retrotreno convenzionale a due ruote non ravvicinate ed in Francia a marchio VELAM anche in versione cabriolet.
L’Isetta fu proposta anche per il pubblico statunitense che, abituato com'era alle vetture extra-large, anziché guidarla, se la mangiava. Fu una delle principali cause di obesità in America.
ANNUNCI DI MERDA: € 8.950,00
“Vendo BMW Isetta Cabriolet 1956, modello molto raro in discreto stato tranne per la carrozzeria arrugginita, il motore bloccato, le ruote ovalizzate, fari spaccati, vetri rotti, e sedile bruciato. No perditempo”
51 Commenti
non ho parole meglio che mi rimetto a lavorare!!!!
La isetta è una delle auto piu geniali che si siano mai inventate, il primo mezzo di molti italiani che fino ad allora viaggiavano in vespa e lambretta. Ma non solo.
La Isetta ha SALVATO la BMW dal fallimento, infatti il successo avuto a marchio Bmw in Germania ha consentito alla casa bavarese di sopravvivere in una situazione di cassa disastrata.
Onore ad un'auto geniale che peraltro è la madre della Smart moderna, creata dalla genialità italiana con 50 anni di anticipo
Dai su, non prendertela così, non puoi negare che a guardarla fa schifo!
Andrea mi
Ha invece una estetica simpatica e per quei tempi molto innovativa,
poi certo se qualcuno avesse immaginato che grazie a questo simpatico ranocchio la Bmw ha potuto sopravvivere per creare quei tanker-bidoni abominevoli che sta producendo oggi, dall'X6 alla serie5, alla ciabatta col nome di serie 1.... allora si, forse era meglio se la Isetta non si fosse mai messa sul mercato :-)
mamma mia che orrore !!! se devo andare su a questa qua preferisco la morte !!! che supermerda !!! e fortuna che non la fanno piu' a parte che a me faceva cagare pure la prima 500. che macchine del cazzo !!!
questa era la macchina di steve urkel di 8 sotto un tetto.
carina dalla faccia simpatica e utile dato che ha salvato la bmw dal fallimento.
Adeguarsi al mercato è la regola di buoni manager. La Bmw si è salvata da sola perchè fiutando l'andamento dell'epoca, presentò al pubblico una microcar con una propria personalizzazione che la distingueva dal modello cui derivava e da altre merdacce che, stranamente, l'utenza in quei tempi era ghiotta.
Forse le bombe della seconda guerra mondiale oltre che al tritolo erano state arricchite di ...Stronzio e per giunta radioattivo. Non trovo altra spiegazione al momento.
Pietro Mastroleo
http://bmw.hweb.ch Troverete un prototipo che fa sperare sia la nuova isetta. E' carina
KE FIGATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!
a me piace
se non costasse più della mia attuale vettura, l'avrei già acquistata!! bellissima!
Bellissima!
Adoro l'"ideal standard", ehm, l'"Isetta standard", un bel pò di meno la "export".
Con quel guscio mi sembra la carlinga di un aereoplanino e mi fa tanta simpatia e tenerezza.
Anche se le tirate merda, io rido con voi... ...però... ...la adoro!;-)
Ciao Isetta, fà la brava e non sporcare troppo!:-)
altroche' di merda, quest'e' stata un auto geniale. L'idea era di proporre un mezzo piu' sicuro alle migliaia di lambrettisti e vespisti, cui traffico italiano era pieno. Purtroppo e' stata lanciata male (alcuni ricordano negli anni 50 in giro con la pubblicita' di un noto aperitivo: grande sbaglio di marketing). Qui in Brasile, la Romi-Isetta e' stata la prima automobile costruita interamente in terra brasiliana. Ma e' stato un flop: chi si poteva permettere un'automobile, di certo non si sarebbe comprato una Romi. Poi c'erano le terribili condizioni delle strade, micidiali per auto come l'Isetta. Brasilia compira' 50 anni l'anno prossimo e sono tante le fotografie che vedono l'artefice della costruzione di questa citta', il pres. Kubitschek, a bordo di una Romi!
Saluti da Brasilia, Malbert
Ciao Malbert e grazie delle tue visite e dei tuoi commenti, un salutone anche te da cosi lontano :)
Sarei curioso di leggerti anche sulla Brasilia :)
Che str****!Era strageniale e originale per quei tempi.
L'apertura era anche comoda per i diverbi sulla strada. L'automobilista corpulento ed incazzereccio poteva aprire la portiera sul davanti ed estrarre agevolmente per il bavero il rag. Giandomenico Fracchia del caso.
Pier
è stupenda. La si può ammirare anche in un video dei Depeche Mode girato in Italia
Auto geniale, è vero che ha salvato la BMW dal fallimento.
Coraggiosa esteticamente, è molto più simpatica della snob pro-pro-pro-nipote Smart, costosissima e simile ad un giocattolo a molla, adatta al pirla che spende 15mila euro per avere due posti ed un girarrosto.
La Isetta doveva motorizzare una società uscita da una guerra disastrosa, in pratica era uno scooter coperto, ma resta assolutamente una genialata, c'è poco da dire.
Tra l'altro, oggi ha collezionisticamente prezzi piuttosto alti (rara da trovare su ebay e abbondantemente oltre i 10-12 mila euro).
W l'Isetta !!! Ennesima prova che i tedeschi ,tanto bravi, alla fine commercializzarono un'idea italiana.
Davide
La nonna delle microcar :-)
Grandiosa. Prima o poi me ne faccio una, non sessuamente parlando...
Nooo dai, la progenitrice della Smart!! Un'auto che stava avanti con i tempi... sicuramente la linea era atipica, ma per me era/è carina!
E' una vettura eccezionale, naturalmente da rapportare all'epoca e al periodo storico. In Italia è stata un fallimento, da ricercare sia nel cattivo marketing (come diceva un lettore in un precedente post) sia in un comportamento della fiat, al tempo molto più potente di quello che si potrebbe immaginare.
Una microcar ante-litteram!
Io aggiungerei anche l'Heinkel Kabine!
bella anche l'idea del carrello spesa incorporato , coi manici che sporgono dal retro
e una figata e stata una bella invenzione per gli anni 50
Un'antico aneddoto afferma che gli irlandesi, per fare uno scherzo agli scozzesi, inventarono la cornamusa, solo che gli scozzesi non si sono mai accorti che si trattava d'uno scherzo.
Qualcosa di simile si porebbe dire per l'Isetta: gli italiani l'inventarono per fare uno scherzo ai tedeschi; la differenza sta nel fatto che i tedeschi (sia pure con notevole ritardo) s'accorsero che si trattava d'uno scherzo.
e' stata una microcar rivoluzionaria anni 50, (sessanta anni fa)meccanica eccellente si poteva parcheggiare fronte marciapiede grazie allo sportello frontale
a confronto le attuali microcar quelli si, sono auto di merda
L'ing, Preti,professore di aeronautica del Politecnico di Milano, nel primo dopoguerra aveva progettato un mini-elicottero.
Non trovando costruttori , ne utilizzò la cabina per realizzare l'ISETTA geniale micro-vettura , costruita poi dalla Isoterm, e poi su licenza anche dalla "B.M.W".
ma era lo stesso Preti della famosa industria dolciaria? quella della Sacripantina? ora si spiega tutto!!
Ricordo il "Sacripante" Preti, veramente buono; e ricordo anche l'Isetta... No buono!
Carina e tondeggiante, mi ricorda le sfere con la neve... Sarebbe simpatico averne un modellino in casa.
SIMPATTICA MACCHININA CON IL PORTELLONE ANTERIORE DI ACCESSO UN INNOVAZIONE D'AVANGUARDIA
Mi dispiace...ma definendo l'Isetta auto di M. hai toppato
come hanno fatto a metterla su quella casa?
Come auto è carina però i maggiori punti deboli di questa macchina erano,che non aveva la retromarcia e se la do vevi mettere in garage o in un parcheggio con il raggio di apertura del portellone anteriore occupato da qualche ostacolo(muro o auto) non potevi ne scendere e ne salire
L'isetta, oltre ad essere un progetto innovativo, è stata l'antesignana di molte city-car contemporanee.
Quindi errato ad inserirla in un sito del genere!
E' un'auto che dovrebbe suscitare interesse a chi capisce e conosce l'auto e soprattutto il design.
Ma...per cultura, siamo ben lontani a progetti così ben mirati..ora si acquista solo l'inutilità e la vacuità.
Nonostante il momento delicato e vicino ai problemi ambientali, c'è chi ancora insiste ad acquistare il suv!!
Cassoni inquinanti senza scopo, se non quello di occupare spazio vitale e colmare l'arroganza di qualcuno ancora troppo "piccolo" dentro.
In questo sito sono presenti moltissime auto importanti, che per vari motivi hanno fatto la storia dell'auto; perché è un errore inserire l'Isetta in questo contesto? Sarà stata anche l'antesignana delle attuali city car (all'epoca si chiamavano bubble cars), anche se con esse hanno ben poco in comune, in quanto Isetta e similari, altro non erano che delle moto vestite. A chi piace a chi ne capisce potrà sembrare anche un capolavoro di design, e sicuramente lo è; ma non è affatto un atto di lesa maestà definirla una ADM.
Bella Bella e ancora Bella!!
...Sei proprio un idiota...
E' l'auto che ha risollevato la Bmw dalle ceneri della guerra e a mio avviso è ancora mitica!!!
Un CAPOLAVORO del design e della progettazione automobilistica. Noto che molti ignoranti non riescono a cogliere la bellezza e la filosofia di questa vettura, meglio così!
Sii meno categorico, signor 44. Non si tratta d'ignoranza, ma del fatto che tanti all'epoca non erano ancora nati. Io invece c'ero e, vedendo l'Isetta, pensai "che pena!". La Topolino non costava tanto di più ed era assai più "macchina", tant'è vero che, solo tre anni dopo l'Isetta non fu più venduta in Italia e la 500 cominciò la sua marcia trionfale. A mio avviso l'Isetta fu presentata troppo tardi e a un prezzo fuori mercato.
Salve ragazzi cerco isetta completamente da restaurare se sapete qualcosa fatemi un fischio grazie FB ANTONIO MAISANO MANDI MANDI
Scusate......ma li avete visti i prezzi di questa auto.minimo 20.000/25.000
Poche auto hanno questo valore
Questo dice tutto
non scherziamo, questa macchina è una incredibile genialata e secondo me andrebbe ricuperata con i dovuti aggiornamenti per alleviare i problemi di traffico e di inquinamento.
È un'auto bellissima, la solita genialata che, come la Olivetti Lettera22 e il telefono, gli stranieri c'han fregato. Insieme alla 500 è una delle auto "hanno rimesso in moto" l'Italia.
...CONCORDO...
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