Alla Ford Motor Company tra Ford Festiva e Ford Fiesta, voglia di lavorare zero. La Festiva era un’altra auto scansafatiche venduta dal 1988 in Nord America, Sudamerica e Asia e in Europa e Oceania sotto il nome di Mazda 121. Seguendo la collaudata tecnica dello scaricabarile, Ford incaricò Mazda di progettarle una modesta subcompact urbana, senza troppi fronzoli né pretese. Ma siccome la voglia di fare un cazzo è contagiosa, anche questo piccolo impegno fu delegato dal centro sociale autogestito Mazda a dei suoi collaboratori occasionali: i punkabbestia interinali. Progettata durante un rave party, la Festiva aveva poco da festeggiare: le dotazioni erano relativamente scarse, non c’era servosterzo né finestrini elettrici e l’allestimento base era 3 porte e motore 1.1 cc con cambio a 4 marce, però c’erano i palloncini colorati e una bottiglia di Martini in regalo. La versione euforica per i balli di gruppo era invece la “Top Canvas” che a differenza del tetto convenzionale ne aveva uno in tessuto adiposo ripieghevole su se stesso; seguiva la versione manga della “Fiat Duna” denominata Festiva β (beta). Dopo il 1993-94 la festa continuò a Casa di Kia fino al 2000, nonostante i vicini si fossero già rotti i coglioni. All'epoca, Kia Motors, era di proprietà della Ford e la ludoteca coreana fu privilegiata della possibilità di costruire la Festiva rimarchiandola Kia Pride evitando così concorrenza con la Ford Fiesta. Fu il primo modello Kia giunto in Europa (un ottimo biglietto da visita!) e in Italia fece un'apparizione fugace con le versioni due volumi e station wagon. Rimase sul mercato un paio d'anni, durante i quali non incontrò particolare successo.
Gli elementi che frenarono il successo della Pride in Italia furono una linea troppo squadrata, che sebbene permettesse un discreto sfruttamento dello spazio interno, di contro non rendeva appagante alla vista il design; altro aspetto non irrilevante era la poca attenzione riservata al comfort, sfavorito da delle sospensioni particolarmente rigide. Era mossa da un 1324 cc di 64 Cv con consumi accreditati di quasi 12,5 km/l; Il modello base 3 porte uscì nel 1997 ad un prezzo di 14.800.000 lire.
In Australia non ebbe una buona valutazione in termini di sicurezza ottenendo punteggi sotto la media nei crash test. SAIPA, il secondo più grande produttore iraniano di auto friabili (da non confondere con SAIWA), costruì dal 2001 al 2005 la Pride della merenda, utilizzando fino all’ 85% di biscotti locali e ingegnandosi ogni mattina su come riuscire a deformarla maggiormente. Dopo averla inzuppata per bene nel caffellatte, ne uscì galleggiando una 5 porte (3 volumi con portellone) battezzata Saipa 141, una ristilizzata disciolta (Saipa 132) con un nuovo stile della griglia frontale, dei paraurti e del cruscotto e persino un pick-up ai 5 cereali. A Teheran, i modelli Pride, continuano tuttora ad essere i lacrimogeni più comuni.
Il progetto “Ford a traffico limitato” che vietava la circolazione delle Festiva nei giorni feriali per contenere i livelli d’inquinamento visivo nei centri urbani, continuò con una seconda generazione di Festiva (chiamata anche: Kia Avella / Ford Aspire) esteticamente differente dalla precedente con una linea aereodinamica molto più Fast, ma sempre poco Furious, e con una terza generazione ancora più stravolgente di mini wagon (Mazda Demio / Ford Festiva Mini Wagon).
La Fiesta ti tenta 3 volte tanto, la Festiva ci tenta ogni tanto, ma se tutto il giorno di corsa e ora non ci vedi più dalla fame... fermati, altrimenti la festa, te la fanno al pronto soccorso.
La Fiesta ti tenta 3 volte tanto, la Festiva ci tenta ogni tanto, ma se tutto il giorno di corsa e ora non ci vedi più dalla fame... fermati, altrimenti la festa, te la fanno al pronto soccorso.
9 Commenti
Ma la Kia Pride fu la prima vettura destinata espressamente ai gay?
scusa ma sei sicuro che Festiva e Kia Pride fossero la stessa auto? Dalle foto non sembrano proprio identiche...
Lo dico perché sono stato orgoglioso (si fa per dire) guidatore di una Pride per quasi 6 anni, poi fortunatamente ho avuto il buon gusto di distruggerla in un incidente, anche se ci sono forti sospetti sul suicidio
Salve locuste,
si, la Kia Pride fu, per usare termini un pò più tecnici, nient'altro che un "Rebadged" che sovente viene utilizzato da alcune Case per ridurre i costi di una riprogettazione.
La foto della 5 porte Pride effettivamente non rende molto l'idea, più con la 3 porte di cui posterò la foto. Grazie per il commento.
Concordo con mezzotoscano,
e aggiungo:Ma per chi cazzo l'hanno costruita,per il Ciad???????????????????????
Caro ADM nella descrizione dici ke la PRIDE fu la prima KIA ad arrivare da noi, in verità la prima fu la SEPHIA(ke tutti pronunciavan,con malcelata ironia, "SEPPIA").Era una non proprio riuscitissima berlina, ed ebbe (perlomeno da noi)scarsissimo successo.La PRIDE arrivò qualke anno + tardi (metà anni '90) e,rispetto alle PUNTO,CORSA,Y,CLIO ecc. del periodo, puzzava di vekkio lontano 1 miglio(fortuna ke c'hanno risparmiato la berlina!!!). -ELLEMME-
Quest'auto ha ben poco di festoso!
@ LM
In Italia arrivò prima la Sephia, vero. In altri Paesi europei però sembra proprio che fu la Pride ad arrivare prima (UK 1991).
Questa sottospecie di autovettura la vedo bene sotto un Rullo compressore!!!
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