CITROEN SM MASERATI

La Citroën SM Maserati era uno space shuttle omologato anche per l’uso stradale: l’unico accorgimento era non stargli dietro all’accensione onde evitare un’abbronzatura integrale permanente.
Fu prodotta dalla Casa francese Citroën dal 1970 al 1975, classificata al terzo posto al concorso “Astronave dell’Anno” ed insignita di premi anche su Marte: un motivo in più per confermare l’ipotesi che su di esso non ci siano forme di vita intelligenti.
Nella seconda metà degli anni ‘60, la Maserati, nota azienda italiana specializzata in prestigiose auto sportive, venne acquisita dalla Citroën (1968) che gasata da questo evento decise di progettare una coupé di alto livello insieme alla Casa modenese.

Grandi prestazioni e gran comfort di marcia con tutte le comodità dell'epoca, erano gli obbiettivi da realizzare. In questo senso i francesi avrebbero potuto creare una vera Gran Turismo combinando le loro sofisticate sospensioni idropneumaticheUna pompa idraulica  porta ad alta pressione un fluido che alimenta 4 martinetti idraulici, ad essi è collegata una sfera contenente da una parte azoto ad alta pressione e dall’altra il fluido idraulico. La compressione e l’espansione del gas fanno sì che, attraversando un ostacolo, la vibrazione non si trasmetta alla scocca, superato l’ostacolo il sistema ritorna in equilibrio. con la leggendaria potenza dei propulsori Maserati, in modo da farla decollare verso qualche orbita sconosciuta.
Il risultato fu la Citroën SM, presentata alla NASA nel 1970 come una navicella coupé coi controcazzi... ehm, controRazzi.
Alcuni critici gay accolsero da subito con favore e libidine la grossa sonda spaziale che si aggiudicò l'undicesimo posto nella graduatoria dei 100 “buchi” neri più affascinanti di sempre redatta dai cosmonauti della missione Apollo Arrosto. La stampa si dichiarò esterrefatta dalle straordinarie doti in volo, inoltre alcuni giornalisti, dopo aver provato la vettura su pista a più di 200 orari per diverse ore, rimasero impressionati dallo straordinario comfort che si avesse cagandosi addosso nella vettura a simili velocità, ma anche dal conto da pagare per l’autolavaggio e il carburante usato nei test, non compresi nella gita.

Merito della sua linea affusolata e snella che riduceva l'attrito aerodinamico all’osso, disegnata dal celebre astronauta Robert OpronRobert Opron  è un designer automobilistico francese, noto per la sua collaborazione con Citroën. Cultore del concetto di aerodinamica, il suo ideale era creare un'auto dall'aspetto futuristico. La fusione con Peugeot gli costò il posto di lavoro, anche se lui stesso scelse di andare via per approdare in Renault.: il primo uomo ad aver messo piede sulla merda.
Con la SM, Citroën volle dimostrare come una granturismo di alta classe e dalle grandi prestazioni potesse essere anche a trazione anteriore. Per il propulsore della SM la Citroën attinse dalla grande esperienza della Maserati in fatto di motori ad alte prestazioni. La Casa italiana progettò e realizzò un V6 specifico da 2.7 litri con tre carburatori doppio corpo Weber,La Weber è una storica fabbrica di carburatori, facente parte attualmente del gruppo Magneti Marelli. Nel 1992 era la più grande del mondo e dal 1993 con l'avvento dei catalizzatori e dell'iniezione elettronica a seguito della normativa Euro I, è stata una delle pochissime fabbriche al mondo di carburatori per auto a non fallire. alimentato da propellente liquido di idrogeno, ossigeno e limoncello che arrivava ad erogare 170 cavalli ubriachi e a spingere la vettura a 220 km orari.
Sfortunatamente però, la SM nacque in concomitanza con il verificarsi della grande crisi petrolifera d'inizio anni ‘70, per questo motivo risultò penalizzata enormemente nei dati di vendita smorzati anche da un elevato prezzo al pubblico di 50.500 Franchi del 1971 (ca 47.000 € attuali) ed inoltre, essendo stata anche utilizzata come toilette spaziale, ci si accorse solo successivamente che a tali velocità, al suo interno, si riduceva enormemente anche la forza gravitazionale e lo spettacolo non diventava   per nulla piacevole.
Ne furono prodotti soltanto 12.920 esemplari anche a causa della difficoltosa e frequente manutenzione che richiedevano i sofisticati organi meccanici, ma non solo, per il delicato periodo di crisi energetica che si stava vivendo, la SM fu talmente una balla spaziale che la Citroën rischiò a sua volta il fallimento.
Paradossalmente, la Casa francese, non paga del suo errore, tentò nel 1973 un'ultima carta (igienica) proponendone una versione a cambio automatico con motore di cilindrata maggiorata a 2965 cm³ con consumi e tassazioni più elevati. In un periodo in cui i costi del carburante stavano aumentando vertiginosamente, fu una grande furbata, così controproducente che a salvarle il culo ci pensò la Peugeot, che nel 1974 acquistò il marchio, svincolandolo immediatamente dalla Maserati che fu costretta a cercare altrove un acquirente, mentre alla Citroën non restò altro che togliere di produzione la SM.

Al suo lancio (nello spazio) non poté comunque che suscitare uno scalpore quasi senza precedenti, imponente (era lunga ben 4.89 metri) ma filante e densa come una sottiletta scaduta, la sua linea era stata definita futuristica grazie al suo profilo a “goccia” che procurava un senso di grande rilassamento intestinale da qualunque punto la si osservasse: la proverbiale “goccia che fa traboccare il vaso”.
A differenza di molte coupé sue concorrenti dell'epoca, la Citroen SM era l’unica con quattro posti veri: nella configurazione di lancio, il comandante e il pilota sono posti anteriormente davanti alla strumentazione, dietro siedono i due specialisti di missione. Una volta raggiunta l'orbita, i sedili, tranne quello del comandante, vengono espulsi e saltano allegramente in aria insieme ai passeggeri.     
I gruppi ottici erano divisi in anabbaglianti (i due esterni), abbaglianti (i quattro centrali) e di posizione (sotto le ali), completamente coperti da una calandra di vetro ricurva lungo tutto il frontale che conteneva persino la targa, l’acqua piovana e tre pesci rossi.

Frontalmente la calandra vetrata conteneva la targa, l’acqua piovana e tre pesci rossi...

                       
La coda, molto sfuggente, si agitava quando era contenta ed era caratterizzata da ampie cromature intorno ai fari posteriori, rettangolari e spigolosi con il portellone caratterizzato da un’estesa superficie vetrata che assicurava un buon livello di visibilità anche ad alta quota.   
Rivoluzionario lo sterzo con servoassistenza variabile, più rigido alle alte velocità, più morbido alle basse e autoritario con l’auto ferma: riusciva educatamente a richiamare le ruote in posizione neutra se facevano le dispettose. Particolarmente potente si rivelò anche l'impianto frenante con paracadute a catapulta situato nel vano posteriore.   
Furono ritrovate anche delle versioni fantascientifiche realizzate da alcuni carrozzieri marziani, a quattro porte, da rally e cabriolet con allestimento presidenziale.

La SM Opéra era una versione 4 porte, Operata male...

La SM affettata per il Rally du Bandama del 1973...

Al giorno d’oggi resta una vettura molto rara soprattutto perché negli anni quasi tutti gli esemplari vennero abbandonati il più lontano possibile: sulla Luna. 
Nonostante all'epoca fu percepita come un vero concentrato di tecnologia e raffinatezza, la Citroën SM rimarrà “un piccolo passo per l’uomo, ma un grande scarto per l’umanità”.

dubito

ANNUNCIdiMERDA del 2008:
€ 7.500
”Vendo Citroen SM Maserati coupé del 1971, color plutonio metallizzato in buone condizioni generali. Modello originale con propulsore radioattivo ma con aria condizionata di serie. Affrettatevi, è iniziato il countdown!”

CITROEN SM MASERATI

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