Definire la Rodley come un’ “auto di merda” sarebbe eccessivo, e non perché avesse delle qualità nascoste, ma proprio per la definizione stessa che include la parola “auto”: ometterla le darebbe una più consona qualifica. Questa “cosa” (di merda) fu prodotta tra il 1954 e il 1956 dalla Rodley Automobile Company di Leeds (ENG) e progettata da Henry Brown, in arte Jigsaw, per tutti coloro che non riuscivano ad apprezzare il dono della vita. Anni dopo qualcuno ritenne opportuno infilargli ancora una matita in mano e il risultato fu lo Scootacar, dopo quest’ennesima trappola qualcun’altro pensò bene di infilargli un’altra matita, e non in mano. La Rodley 750 aveva il corpo in acciaio montato su un telaio in acciaio, anche i pneumatici erano di acciaio così come i sedili, differiva invece il grintoso motore due cilindri JAP da 750cc raffreddato ad aria che era invece in cemento armato. La Rodley aveva la cattiva abitudine di fumare senza filtro e andare a fuoco per combustione spontanea a causa della asfissiante recinzione del motore nella parte posteriore, infatti anche la sua produzione svanì in una nuvola di fumo dopo soli 65 “cosi” costruiti. La trasmissione aveva tre velocità: ipnosi, catalessi e abbiocco con uno sterzo assistito dalla catena del cesso collegata alle ruote, nel piccolo bagagliaio anteriore trovava luogo sia la ruota di scorta, sia la carta di scorta. Anche se la “cosa” fu pubblicizzata come una quattro posti, in realtà quelli dietro erano molto piccoli e angusti, ma ottimi per non farsi riconoscere data l’assenza di vetratura laterale. L'obiettivo della Rodley Company era quello di produrre 50 vetture a settimana ed effettivamente riuscirono a raggiungerlo costruendone anche di più, ben 65, soltanto che si fermarono a quel numero e per il resto dei due anni di attività cercarono di venderle, nonostante fosse al tempo la quattro ruote più conveniente sul mercato britannico. Al giorno d’oggi solo una Rodley sembra essere ancora esistente e l’appello per il fortunato possessore è di avere il coraggio di uscire allo scoperto: “molta gente è stata poco riconoscente nei confronti della Rodley; ma tu no, non più ora”.
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”Vendo brochure originale d’epoca della Rodley. Quattro pagine di coinvolgimento metafisico e digestivo. Ideale da incorniciare ed appendere davanti la tazza, per momenti sereni e stimolanti di grande spessore, ploof..”
14 Commenti
brividi freddi.......
rodley la scatola di cibo per dinosauri.....
"Jigsaw" (nome d'arte del progettista) si traduce con "SEGA da traforo"... Perché mai da traforo, poi? Non era sufficiente "Saw" e basta?
Devo farmi visitare: mi sembra un'antenato del Defender!:-/
Veramente stranissima! Non la conoscevo proprio...Grazie per la segnalazione Paolo!
prego Jerry :)
Vedo anche che ha ricevuto un voto di gradimento.. mi fa piacereeeearghhhh..
Sembra quasi una macchinina a molla precaricata!!!
In rete non si trova quasi nulla: dove l'hai pescata sta scatoletta? XD
Vero Jerry, infatti al momento è l'unico "pezzo" senza slide fotografica come forse avrai notato. Le uniche foto in rete sono queste tre, due-tre articoletti sparsi e una recensione sull'ultima Rodley esistente pubblicata da Classic and Sportscar - Marzo 1986, che sto pensando di ordinare.
Quando sentivo dire "tuo nonno in carriola", cercavo sempre di immaginarmi di che tipo fosse, come fosse fatta questa carriola. Adesso lo so.
Mi viene la cacarella a guardarla...
Molto più lassativa del pane inglese e del sale inglese!
Più che un'automobile un'"autocritica" (nel senso di "auto che fa ribrezzo")!
E' brutta come la fame (spero solo che la fame non mi quereli)!
Sembra un incrocio tra una vasca in inox ed un carrello porta carbone (quelli che si usavano nelle miniere)....
INGUARDABILE SHIT CAR!!!
Avete ragione: chiamarla "auto" è un regalo... grazie della segnalazione ;-)
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