E’ chiamata Lăstun Minute perché realizzata all’ultimo minuto e venduta ad un prezzo ribassato al fine di completare i posti rimasti liberi al cimitero.
Il desiderio di creare una piccola valigia semovente, apparentemente simile ad un’auto e di piccola cilindrata, iniziò a diffondersi all’inizio del 1980, quando in Romania la parola d’ordine era: economia. Gli studenti e i pensionati conservavano bottiglie, lattine, carta e rottami di ferro per riciclarli, persino i tubetti vuoti del dentifricio e i diffusori dei deodoranti. La produzione delle stufe, ad esempio, fu interrotta per risparmiare energia elettrica, tra l’altro erogata nelle abitazioni private fino allo scoccare delle ore 22, dopo di che ci si poteva solo collegare a “stock”, nel senso che t’attaccavi a ‘stockazzo (quanno ce vò...).
Erano i principi del regime comunista, guidato dal primogenitale di cui sopra, atto a garantire il benessere di tutto il popolo e in particolar modo di se stesso, il Primo Figlio del Paese. Ciò conferma che i figli non sempre so' piezz 'e core, ma a volte, so’ piezz ‘e merd’.
L’automobile, vista da sempre come un simbolo di ricchezza, doveva essere adesso fruibile ad ogni classe sociale, anche la più povera; non importa se costruita con lattine pressate, non importa se con cruscotto in polistirolo e sedili di carta vetrata, doveva solo costare il minimo e consumare poco. Se poi si fosse potuta muovere, meglio.
Alcune industrie nazionali avanzarono dei progetti, alcuni di questi piuttosto strampalati.
L’officina meccanica Tehnometal di Timisoara, che fino ad allora aveva prodotto gabbie per conigli e attrezzature per la battitura del pollame (non è una battuta), pur non avendo grandi risorse, abbozzò un primo prototipo “tagliando” una Dacia 1300 Break e saldandone le estremità.
Non c’era una vera e propria linea produttiva, anche le vernici (importate dalla Jugoslavia) venivano applicate senza gli strumenti e le attrezzature adeguate.
Ceausescu volle in modo categorico che per il 23 agosto 1980, festa della Liberazione rumena, almeno un esemplare fosse ultimato, in modo da poter essere presentato al Comitato nazionale. In tre mesi bisognava completare il lavoro di tre anni, non fu redatto nessuno schizzo, nessun disegno, nessun calcolo, non v’era in realtà neanche alcun tipo di progetto alla base e ci si affidò alla totale approssimazione.
Il risultato fu Egreta, la progenitrice meretrice della futura Lăstun, ma molto più spigolosa e permalosa.
Riuscì tempestivamente a mettersi in mostra per la vigilia della festività nazionale, esibendosi in una sexy Lap Dance
Non deluderà neanche il nome scelto per il modello definitivo, Lăstun, che in Romania è il nome di alcuni piccoli volatili della famiglia delle rondini e di fatto, sempre di uccelli si tratta.
Tutti gli scrototipi che seguirono furono condotti “work in progress” alla residenza presidenziale di Ceausescu nel 1982. Il TirannosauRom provò le macchine, ne fu apparentemente compiaciuto, ma pretese che la vettura finale pesasse e consumasse meno. Lo spessore dei lamierati comunemente utilizzati nel settore automobilistico fino ad allora, era stato di almeno 0,7 mm. Ceausescu impose che fossero usati fogli da 0,4 mm. per intenderci, quelli delle lattine di birra. Dentro l’abitacolo, i tessuti in vinile, da 3 mm. furono ridotti a 1,5 mm.
A seguito di tutti questi compromessi il team rumeno lavorò sodo giorno e notte per 4 lunghi anni, cercando di costruire un qualcosa che assomigliasse ad un’auto e non a un trattore. Il prototipo definitivo fu ultimato nel 1984 e la produzione iniziò nel 1986 presso i pollai della Tehnometal di Timisoara.
Logicamente, gli ignari acquirenti, sarebbero stati inevitabilmente dei polli.
Fu messa in vendita solo dal 26 gennaio 1988, giorno del compleanno di Ceausescu: le sue direttive erano state chiare e coincise, se l’auto non avesse avuto successo tutti gli ingegneri coinvolti sarebbero stati processati ed imprigionati (non è una battuta).
Era ufficialmente partita la commercializzazione della Dacia 500 Lastun, nonostante non avesse mai ricevuto una legale omologazione. Il motore derivato dalla Oltcit e dimezzato, era un rumorosissimo due cilindri 499 cc. e 22 Cv raffreddato ad aria, con i pistoni che lavoravano in parallelo suonando l’inno nazionale rumeno al contrario.
Arrivava alla velocità di 105 Km/h per un consumo di 30 Km con un litro di speranza.
L’economicità della vetturetta ne rifletteva la generale inaffidabilità e la bassissima qualità dei materiali utilizzati, inoltre, le lavorazioni di alcune componenti, non fattibili nella sola improvvisata fattoria automobilistica Tehnometal, furono dislocate in altre aziende lontane tra loro. Il risultato fu di un aumento imprevisto dei costi d’esercizio e della manodopera, tra l’altro non adeguatamente preparata.
La Dacia 500 Lastun uscì ad un prezzo di oltre 40.000 Lei (nel 1988, ca. 2.700 Dollari = Lire 3.500.000) poco competitivo e non così popolare rispetto alle premesse.
Da Bucarest la SecuritateLa Securitate è stato il servizio segreto della Romania Comunista, è stata abolita nel dicembre 1989, immediatamente dopo la caduta del regime di Ceauşescu. La Securitate era, in proporzione alla popolazione della Romania, una delle più grandi e più brutali polizie segrete del blocco orientale. chiedeva mensilmente i rapporti sulle vendite, cifre che venivano puntualmente gonfiate per il timore di ritorsioni punitive. La salvezza degli addetti ai lavori fu la caduta del Regime con la deposizione di Ceausescu sul finire del 1989.
Il tragico bilancio finale con gli ultimi esemplari venduti dei circa 6.500 prodotti fino al 1992, quando la commissione nazionale per gli standard di qualità ne vietò la produzione e la commercializzazione, stimò degli utili quantificabili in 100 milioni di Lei, a fronte di 700/800 milioni di costi sostenuti: un danno per l’economia nazionale allo stato puro.
Ciò che la storia insegna è che, come la Dacia Lăstun Minute, anche la politica assomiglia sempre più ad un’agenzia di viaggi: c’è chi vuole mandarti a destra, chi vuole mandarti a sinistra, eppure la maggior parte delle volte ti ritrovi sempre lì: a quel paese.
ANNUNCIdiMERDA del 2011:
€ 300
”Vendo Dacia 500 Lastun del 1990 allevata con cura nel mio pollaio. Tagliandata dal mio contadino di fiducia, con pollo pagato tutto l’anno. Ogni mattina deposita uova fresche nonostante lo scarico un po’ arrossato. Meglio un uovo oggi o una vasellina domani?”
€ 300
”Vendo Dacia 500 Lastun del 1990 allevata con cura nel mio pollaio. Tagliandata dal mio contadino di fiducia, con pollo pagato tutto l’anno. Ogni mattina deposita uova fresche nonostante lo scarico un po’ arrossato. Meglio un uovo oggi o una vasellina domani?”
25 Commenti
Dire che sembra una FIAT Uno focomelica e sfigurata, nonostante essa sia stata realizzata in seguito, é come farle un complimento!
La Dacia Lastun
fa schifo anche ai Pashtun *
*Gruppo etnico afghano
Sembra essere della stessa serie della Lada "Oka" 1111, una baracchetta in plastica ricavata dalla copia della Fiat Cinquecento prodotta in Polonia.
Vero, una supposta derivata dalla Fiat Cinquecento e con i il gruppo ottico della Peugeot 205; una colossale smerDaccia
spaventevolissimevolmente...
Per chi è abituato a spernacchiare i SUV oppure altre auto pretenziose, quando si presenta un robo del genere cosa può dire?
La guarda in silenzio e pensa: non solo era un Auto di Merda, ma per molti era un traguardo ambito.
Strana macchina, sembra che abbiano preso le parti peggiori della Panda prima serie e della Y10, le abbiano attaccate abbassando la qualità dei materiali, ci abbiano montato un motore di merda ed abbiano sperato di riuscire a venderla ad un prezzo non concorrenziale. Probabilmente fosse costata la metà sarebbe stata una buona idea per motorizzare un paese povero come la Romania comunista, ma a tre milioni e mezzo di lire era fuori portata per il ceto medio locale e decisamente ridicola per il ceto più elevato, un fallimento sicuro.
Spero di sbagliare ma secondo me Mamma Fiat sta percorrendo una strada non molto dissimile
"Spenniamo i polli a casa loro"... mica scemi!
an mi
Visto che spenniamo i polli a casa loro: "# Sempre un po' di più, Arena ti da!"
una fiat panda prima serie nel 2000 costava 10milioni e mezzo di lire (5250€) il modello successivo (dal 2004 in poi) costava da 10140 € in su, il modello 2012 ha un prezzo che va dai 10800 € in su.
Eppure non mi sembra che i redditi abbiano avuto la stessa ascesa, riflettiamo....
Questo abominio è un puzzle di scopiazzature a dir poco pessime: "Lastrunzata."
Un cassonetto con 4 ruote!
Dicono che gli interni siano di cartone. è vero????
Un auto misteriosa, ne sono venuto a conoscenza da un conoscente romeno, nei TAM della Domus non era mai stata recensita, probabilmente la Dacia aveva messo a disposizione la rete di vendita e i motori boxer (1 doveva bastare per 2 auto) ma la produzione era semi artigianale.. tentativo non riuscito di copiare la y10
Ridicola
Articolo puo essere documentato ma la luce in quale e meso e inaccettabile .Cosa vuoi che sia per quei tempi? ,la tecnologia era quela che era ,forse volevi anche comon rail, TCS/ASR, oppure bluetooth. Sono nostalgici per tutte le machine .E come dire che cassa di un povero e molto brutta perche no ha maggari un picasso..
L'ho vista da vicino, era del mio vicino, rumeno per caso...., e assomigliava alla....SMART?...meglio la Panda, che dire..?! italioti del ..., comperate la Polo, tanto siete .....dsllo stesso brodo??? saluti della Grande Francia! Vive la France!! cuginiotti di mer...! est que tua a compris....un baise (un baccio per voi!!_)
Spaco botilia, amazo machina.
Abbastanza schifosa, nel letamaio ci sta benissimo, tan ben che mai! Fuarce Friul!
dopo che Ceausescu lìha presenteta lo hanno fucilato !!
il Sulky a 4 ruote
Ma allora è proprio vero che "Una Rondine Non Fa Primavera"!
Che merdaccia
Piuttosto che andare in giro con sto cesso, se fossi stato rumeno, preferivo farmela a piedi. Al confronto la Trabant era una fuori serie di classe
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