“A fine anni 40 Pierre Lefaucheux, megadirettore della “Régie Nationale des Usines Renault”, da poco trasferita allo stato, ricevette un’importante telefonata.
- Halló Renault? Noi, Vincent Auriol, president de la republique française vorremmo parlare con monsieur Lefaucheux, directeur de la Régie.
[N.d.A. In genere i capi di stato francesi non sono mai stati noti per la loro modestia (come dimostra l’eminente storico prof. Alcibiade Trombetta Dal Recto); pare si tratti di tradizione plurisecolare che (secondo alcuni studiosi dell’autorevole Accademia degli Scaccolanti) perdura oggigiorno. È pertanto attendibile che monsieur AuriolVincent Auriol (1884 – 1966) è stato un politico francese. Fu presidente della repubblica di Francia dal 1947 al 1954. Era il figlio di un fornaio, all'età di tre anni perse la vista da un occhio a causa di un proiettile. Laureato in giurisprudenza ha esercitato anche come avvocato. usasse - anche nella circostanza - il plurale maiestatis (come del resto sostenuto dal noto francesista dott. Pancrazio Bellano, stimato ricercatore presso l’Ateneo di Casalpusterlengo).]
- Ici Renault. C’est moi, monsieur le president. - rispose LefaucheuxPierre Lefaucheux fu un industriale francese e Compagno della Liberazione. Arrestato dalla Gestapo nel 1944 e deportato a Buchenwald, si salvò grazie all'intervento della moglie. Come amministratore Renault lanciò la 4CV, la Fregate e la Dauphine. Morirà accidentalmente proprio alla guida della sua Fregate. comprensibilmente emozionato - Posso fare qualcosa per voi et pour la France?
- Credo di si, monsieur Lefaucheux, e sarò molto sintetico: sarebbe nostro auspicio che la Régie Durante la II guerra mondiale, le fabbriche di Louis Renault lavorarono per la Germania nazista, per questa ragione Renault fu arrestato e morì in prigione. Il suo impero industriale fu pertanto confiscato dal governo nel 1945 e divenne un'industria pubblica (Régie Nationale des Usines Renault)., fiore all’occhiello dell’industria francese, presentasse al più presto una voiture di prestigio da adottare, se è il caso, come berlina presidenziale. La nostra amata Patrie ha cancellato i fantasmi della guerra e vuol procedere verso il futuro con un prodotto di alta qualità. In merito gradirei che voi, monsieur Lefaucheux, teneste presente che la Régie è azienda di stato ma che ici chez nous non è come chez les Italièns: un alto dirigente statale può essere destituito in tronco... Bien entendu, monsieur le directeur? - concluse Auriol con tono vagamente intimidatorio.
- Beninteso, monsieur le president. - ribatté Lefaucheux con un tremito nella voce.
- Bien. Alors vous, monsieur le directeur, pensate di poterci accontentare, diciamo, entro un mese?
Lefaucheux avrebbe voluto sbottare in un “Merde!” [N.d.A. Non è il plurale di un diffusissimo vocabolo italiano, ma la traduzione francese, al singolare, del predetto vocabolo - ancor più diffuso in Francia - e si pronuncia “Merd”, almeno secondo quanto afferma il summenzionato dott. Pancrazio Bellano] più squillante di quello gridato a Waterloo in faccia agli inglesi dal gen. CambronnePierre Jacques visconte di Cambronne (1770 – 1842) è stato un generale francese. Durante la battaglia di Waterloo del 1815 la leggenda vuole che al momento della resa abbia pronunciato in risposta il celebre insulto «Merde!»., ma si rese immediatamente conto che replicare in tal guisa sarebbe stato oltremodo disdicevole, per cui si contenne e rispose:
- Pour moi il vostro desiderio, monsieur le president, è un ordine. Sarete accontentato... Ma bisogna dare un nome alla voiture; avete qualche preferenza?
- Abbiamo pensato a un nome che evochi le nostre gloriose tradizioni militari e dia un’immagine di potenza e velocità... Noi avremmo pensato a “Frégate”.
- Frégate? Ma non è un tipo di nave da guerra, monsieur le president?
- Dite bene, monsieur Lefaucheux: una nave da guerra veloce e potente. Per i motivi da noi esposti lo riteniamo un nome molto significante.
- Con il dovuto rispetto, monsieur le president, vi faccio osservare che, con un simile nome, la nuova vettura potrebbe avere problemi sul mercato italiano.
- Pheu! Les Italièns... C’est tout monsieur Lefaucheux. Tra un mese avrà la compiacenza di presentarci un prototipo della nuova Frégate... Et manintenant au travail!
Come Lefaucheux sentì il clic nella cornetta diede la stura a una serqua di “Merde!” e altri vocaboli pittoreschi che sarebbero piaciuti a tale Germain MosconGermano Mosconi è un giornalista e conduttore televisivo. È stato uno dei volti televisivi più noti del nord-est italiano dell'emittente veronese TeleNuovo. Ebbe suo malgrado particolare notorietà per alcuni comici fuorionda nei quali faceva ampio uso di bestemmie e insulti, in linguaggio colorito veneto., anchorman di Canal Egout (= canale fogna).
“Merde!” si disse “e adesso come ne esco? Uno si fa il sedere per il posto statale strapagato e invece rischia di finire culo a terra... Merde! Sono appena riuscito a scodellare la 4 CV e nessuno s’è ancora accorto che si tratta d’una fetecchia per cui potevo rilassarmi un po’, invece ‘sto vecchio trombone mi telefona e... Calma Pierre! Hai affrontato i crucchi a viso aperto, sei sopravvissuto a Buchenwald, hai soffiato il posto a quello sporco collaborazionista di Renault. Non è da te disperare. Basta mettere sotto pressione quegli sfaccendati della progettazione e potrai uscirne carico di gloria... Ah, ah! Perché sono dipendenti statali quegli sfaccendati credono... Glielo faccio vedere io il posto sicuro! Altro che!”
Pertanto Lefaucheux fece segretamente liberare un manipolo di SS francesi ancora ospiti delle patrie galere, munì quegli uomini di efficienti scudisci e mise sotto torchio progettisti e maestranze diciotto ore al giorno. Fu così che, entro il termine previsto, il prototipo della nuova berlina poté essere presentato a monsieur le president.
Dice il proverbio “La gatta frettolosa partorisce gattini ciechi” e difatti il prototipo non era riuscito granché bene, comunque fu trasportato nel cortile dell’Eliseo per la presentazione. Il presidente Auriol lo esaminò accuratamente, lo tastò, lo annusò, sedette all’interno, prese in mano il volante, accese il motore, lo spense, infine scese e - guardando Lefaucheux fisso negli occhi - sentenziò “Merde!”. Dopodiché ordinò al segretario personale di contattare immediatamente la Citroën.
Il povero Lefaucheux salì mestamente a bordo del prototipo e si diresse verso Boulogne-Billancourt, sede della Régie, ma lungo la Rue de Rivoli la vettura andò in panne e dovette essere trainata a destinazione da un carro attrezzi. “Ormai la frittata è fatta” pensò Lefaucheux “però voglio giocarmi l’ultima carta: la metto sul mercato. D’accordo, al vecchio trombone non è piaciuta ma non è detta l’ultima parola... Hai visto mai?”
Niente da fare: secondo i soliti maligni la Frégate fece onore al significato che attribuirono “les Italièns” a quel termine.
Lefaucheux non fu cacciato solo grazie ai meriti acquisiti nella Resistenza, ma nel 1955 rimase vittima di un misterioso incidente stradale a bordo - guarda caso - di una Frégate. I pochi sopravvissuti della Renault di quell’epoca stanno ancora discutendo se si trattò d’attentato o di suicidio.”
Recensione inviata da Luciano De Dionigi di Padova
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22 Commenti
Luciano, qualcosa mi dice che ti stai ripassando l'opera di Jacques Tati!
Sor Luciano, ti voglio bene e ti rispetto un casino. Ma forse hai anticipato un attimino diciamo di un decennio, la storia e la bella recensione della macchina in questione.
Il Sig. Ammiraglio sommergibilistico Lafaucheux, presentò la Frégatona, da non confondere con la fetecchia Fregata di casa Fiac, nel 1950 al Palais de Chaillot. La Renaultona venne lanciata nel 1955 e in un solo anno, erano talmente tante le domande di acquisto, che le versione Frégat erano davvero molteplici.
Personalmente, non la ritengo una macchina di merda, anche se lo stesso Pierre Lafauchrux, uscendo di strada, si spezzò l'osso del collo (non esistevano i poggia testa) e quindi la morte dopo una serie di tonneau a bordo della stessa.
I freni erano da primato di Campionato di Pippe (diciamo che Massa si sarebbe trovato a suo agio), però la vettura era ben solida e originale. Sulla penultima ristampa di Ruoteclassiche del 1956. Non ho potuno non notare una foto di un incidente mortale, in un lungo rettifilo con levigato manto asfaltato italiano. Una Fiac 600 divisa in due tronconi, un pezzo a destra, l'altro a nord. Occupanti morti! La Frégate era lievemente malconcia a ruote in aria, ma gli occupanti a parte essersi cagati i calzoni dalla paura, furono tutti sani e salvi.
Meglio la Fréghet che la Seicent.
Luca
Caro Luca, Secondo Wikipedia la Frégate fu prodotta dal 1951 al 1960; non capisco quindi come mai citi l'anno 1955, forse ti riferisci all'anno di entrata in produzione della DS che assestò un colpaccio alla Renaultona o è un errore di battitura?
Spero comunque che tu non scambi una strampalata storiella sulla "gestazione" della Frégate per un documento ufficiale.
Infine sul fatto che, secondo i maligni Italièns, la Frégate sia stata all'altezza del nome, ho semplicemente citato (a memoria) un trafiletto apparso su un vecchissimo Quattroruote.
Niente di che buon Luciano, ti esorto a scusarmi per la mia puntigliosità e so di rompere le scatole a molti con questi miei interventi.
Le note in cui sono intervenuto pocanzi, non le ho apprese dal "Wiki" ma da un libro ritenuto "Libro Mastro" del 1973, consta di 253 pag e centinaia di fotografie a colori e in b/n, di cui certe davvero storiche o di notevole interesse automobilistico.
Edito da Edita S.A. Rue de Genève CH 1000 Lousanne , scritto da Edouard Seidler, dal titolo Le Roman de Renault.
La DS disorientò moltissimi marchi e vetture, per me una delle più belle macchine mai concepite.
Luca
Luciano, la tua recensione (e tante altre) mi e piaciuta tanto. Scrivi da panico e con Mezzotoscano per me siete la storia di AdM.
No ho scambiato nessuna storiella strampalata di gestazione auto. Continua così.
Luca
Alle solite: le date di Wikipedia non coincidono con quelle presenti su altre fonti e io c'ero ma ero troppo piccolo per ricordare cosa accadde veramente. Quale è dunque la giusta versione? Ma chi se ne frega(te)...
Chissà se Marchionne finirà come Louis Renault, Pierre Lefaucheux o Georges Besse...
E poi non si capisce molto bene se lo si noti di più quando se ne va oppure quando resta!
E poi se lui se ne andasse affanculo sono proprio sicuro che non lo vorrebbero addirittura neanche lì!
E poi se lui lasciasse il Paese, oltre alla fuga dei cervelli si sarebbe anche quella delle teste di cazzo!
E poi... e poi... e poi... E intanto Don Ciccio Salsiccio se la fa e se la tira come gli pare e piace bello, pasciuto e strapagato.
Qualcuno disse: "quando la m... sale in scranno o fa male o fa danno". Sta a vedere che quel qualcuno aveva ragione, soprattutto in questo paese e soprattutto in quest'infausto periodo.
@Mezzotoscano
Purtroppo anche questo è assolutamente vero!
beh dai ai suoi tempi faceva una gran figura!
Forse in Francia, in Italia non ho avuto modo di vederne una (magari a causa del nome?)
Beh allora come non ricordare la VW Jetta.
Mi pare anche che in Francia la Lancia ebbe poco successo con le Beta perchè si traduceva in Beota.... ma forse era una scusa....
le renault fregate. altro esempio delle varie ammiraglie europee dei primi anni 50 scopiazzate dalle macchine americane. peccato che tali scopiazzature fossero fatte sui modelli più economici venduti oltreoceano, perchè il pensiero era "se vincono i comunisti vendiamo le linee produttive in usa". così la renault in questione ricordava le dodge 4 porte basiche, se non sbaglio negli usa le auto lussuose di quei giorni già avevano l'aria condizionata e la studebaker montava l'hill holder.
comunque questa macchina deve essere dei primissimi 50, ricordo che tanti anni fa andando a dei parenti francesi viaggiai sulla bellissima peugeot 404 comprata nei primissimi '60 per affiancare la vetusta renault __________ (nome che non ricordo) che era la versione sfascion wagon della fregate. quindi a senso direi che la renault in questione non può essere uscita nel 55.
per darvi un idea era un camion da 15 quintali senza servosterzo e senza freni, con le gomme a tele incrociate che riusciva a superare i 130 km/h (era il fondoscala del tachimetro).
non vorrei sparare cazzate ma la sw di cui parlo aveva 8 posti mi pare.
Gentile Vecchio.
Probabilmente, anzi quasi sicuramente, stai parlando della Renault Colorale, che oltre ad avere tutte le caratteristiche che hai elencato, era a trazione integrale. Il modello non ebbe grande successo. Domani, se riesco a trovare qualche immagine della Colorale in rete, la posterò sul forum, così potrai eventualmente sapere se era quello il modello che hai descritto.
ellapeppa che efficienza! in effetti dalle foto potrebbe trattarsi proprio della colorale ma la memoria sinceramente non è buona abbastanza per esserne sicuri.
comunque la fregate non sembra molto diversa.
è incredibile pensare come nel giro di 10-15 anni si sia passati da un catafalco come questa fragate a quella che fu una delle auto più innovative ed indovinate degli anni 60 la renault 16.
viene da chiedersi come si potrebbe ritornare a livelli di rinnovamento paragonabili.
A ne piaxe come linee è simpatica
Bah. Secondo me, di "fregata", in un senso, rende ben poco. Nell'altro, invece, rende eccome. :-D
Senza dover lavorare di supposizioni trovate di tutto, e di più, dalla data del primo modello consegnato ad un cliente (1951), ai nomi delle versioni successive e delle derivate break e cabriolet su questi due siti: http://www.fregate-renault.org
http://www.renault-fregate.com
Benchè ben presto resa obsoleta dalle ammiraglie della Citroen non doveva essere considerata tanto brutta se fu scelta per ispirare anche la linea della piccola Dauphine. Era comunque un'auto di rappresentanza. La famiglia di mio padre ebbe una delle prime versioni berlina, ex auto aziendale, forse del 1952, e perciò "solo" 2000 di cilindrata e ancora a cambio manuale (il motore da 2100 cc e il cambio semiautomatico transfluide arrivarono dopo) alimentata anche a gpl, omologata 6 posti (3 davanti 3 dietro) e sulla vasta cappelliera c'era spazio per una delle piccole che voleva dormire durante i viaggi...All'epoca in Italia non si parlava di seggiolini avvolgenti, nè di cinture, tanto meno di poggiatesta, nonostante l'energia cinetica in gioco fosse quasi la stessa di oggi, con punte di 130 km/h su statali quasi deserte. Aveva l'avviamento d'emergenza a manovella, preziosa per ripartire dopo i lunghi periodi di inattività dacchè (famiglia numerosa, 7 figli 2 nonne a carico), pagavano il bollo di circolazione, come concesso all'epoca, solo 6 mesi all'anno, usandola a cavallo delle vacanze estive, spesso in carovana con l'auto di tutti i giorni, la Fiat 1100 meno dispendiosa e soprattutto meno ingombrante. E in effetti non tutti i garage dei "moderni" condomini si adattavano alla taglia della francese, e quando toccò come regalo di nozze a mio padre fu uno dei motivi per cui preferì venderla.
Saluti
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